L’O.N.U. dovrebbe chiamarsi “Istituzione Monarchica Mondiale” e lo slogan dovrebbe essere: “senza di noi vi sterminate, traete da soli le vostre conclusioni”.
Ho riletto il De Monarchia (sì, ho del buontempo, e allora?), concentrandomi sul primo libro.
Dante vuol convincerci che la Monarchia ci serve, che è davvero la cosa migliore per noi. Per prima cosa la definisce e poi ci spiega perché se noi umani non siamo retti da un unico princeps, siamo spacciati. Su quest’argomento tutti convengono che il trattato dantesco sia ancora insuperato.
Allora l’ho riletto.
Il problema è che studio giurisprudenza e che appena ho incominciato, mi è venuto un certo pruritino.. Un nonsochè che mi diceva che sta roba l’avevo già sentita, e non al liceo (anche perché lì studiavo veramente poco per ricordarmi qualcosa oggi..).
Cercato un po’ nei cassetti in perenne disordine delle mie nozioni, eureka!
L’O.N.U!!O meglio, i primi capitoli del fondamentale Statuto, oggi parte del mio corso di diritto internazionale…...
Vediamo un po’..
1)-Dante esordisce dicendoci che: Stabilito in via preliminare che il fine della società è quello di consentire all’uomo di tradurre in atto, sia sul piano speculativo sia quello pratico, la sua "potentia sive virtus intellectiva" [III] é accertato che la pace universale sia la condizione necessaria per la realizzazione di questo fine.
-Articolo 1 del trattato: I fini delle Nazioni Unite sono:
Mantenere la pace e la sicurezza internazionale, ed a questo fine: prendere efficaci misure collettive per prevenire e rimuovere le minacce alla pace e per reprimere gli atti di aggressione o le altre violazioni della pace, e conseguire con mezzi pacifici, ed in conformità ai princìpi della giustizia e del diritto internazionale, la composizione o la soluzione delle controversie o delle situazioni internazionali che potrebbero portare ad una violazione della pace;
Dante era cittadino di una Firenze devastata delle lotte interne, in un’Italia spezzettata in un’infinità di comuni in lotta tra loro, con il papa, con l’imperatore, sotto la perenne minaccia di invasioni da Nord ma anche da Ovest, in rapporti tesissimi con i feudatari nel contado ecc.. Un’Italia insomma dove il sangue scorreva a fiumi.
Aveva sperimentato personalmente di non riuscire ad esprimere la propria "potentia sive virtus intellectiva" in una simile situazione.
Churchill &co avevano ugualmente sperimentato il “flagello della guerra, che per due volte nel corso di questa generazione ha portato indicibili afflizioni all'umanità”, così chiamano la guerra nel preambolo dello Statuto, e l’avevano sperimentata di persona, con l’aggiunta del peso della politica sulle spalle.
IL FINE DELLE NAZIONI UNITE E’ MANTENERE LA PACE
IL FINE CHE DANTE PONE ALLA BASE DELL’ARGOMENTAZIONE PRO MONARCHIA E’ MANTENERE LA PACE
2)- Dante quindi dimostra l’opportunità che il processo di pacificazione sia guidato da un singolo [IV-V], presentando, fra l’altro, la sottomissione delle varie strutture politiche (città, regni ecc.) a un unico monarca come un atto indispensabile per realizzare nella società mondana un ordinamento unitario che rispecchi quello celeste [V-IX]. "Auctoritas super partes", l’imperatore non solo è necessario per dirimere le controversie che possono sorgere tra i principi e i popoli [X], ma è anche l’unico che, essendo dotato di volontà perfetta e della maggiore potenza possibile, è in grado garantire il pieno esercizio della giustizia. L’estensione illimitata del territorio su cui esercita la propria giurisdizione rende infatti l’imperatore immune dalla passione della cupidigia, che Aristotele (nell’Etica nicomachea) considera il maggiore ostacolo alla giustizia [XI].
-Dal preambolo allo Statuto:
ABBIAMO RISOLUTO DI UNIRE I NOSTRI SFORZI PER IL RAGGIUNGIMENTO DI TALI FINI
Di conseguenza, i nostri rispettivi Governi, per mezzo dei loro rappresentanti riuniti nella città di San Francisco e muniti di pieni poteri riconosciuti in buona e debita forma, hanno concordato il presente Statuto delle Nazioni Unite ed istituiscono con ciò un'organizzazione internazionale che sarà denominata le Nazioni Unite.
Punto 5 dell’art.1
I Membri devono dare alle Nazioni Unite ogni assistenza in qualsiasi azione che queste intraprendano in conformità alle disposizioni del presente Statuto, e devono astenersi dal dare assistenza a qualsiasi Stato contro cui le Nazioni Unite intraprendano un'azione preventiva o coercitiva.
La parola Iraq vi dice qualcosa? E “armi di distruzioni di massa”?? Forza..un piccolo sforzo..
3)-Dante ci dice che c’è una terza condizione, oltre alla pace e alla giustizia, necessaria all’uomo per attingere alla perfezione della propria natura è la libertà. Posto al vertice di tutti gli ordinamenti politici e legali (i quali sono concepiti proprio per assicurare all’individuo la sua indipendenza), l’imperatore è di fatto il ministro di tutti e, dunque, il primo garante della libertà dell’uomo.
-Punto 3 art.1 statuto
(Fine delle Nazioni Unite è)Conseguire la cooperazione internazionale nella soluzione dei problemi internazionali di carattere economico, sociale, culturale od umanitario, e nel promuovere ed incoraggiare il rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali per tutti senza distinzioni di razza, di sesso, di lingua o di religione.
dal preambolo allo statuto
(ci impegnamo…..)a promuovere il progresso sociale ed un più elevato tenore di vita in una più ampia libertà,(..)
Il principe, l’imperatore, il monarca vegliano sulla nostra libertà.
Le Nazioni Unite vegliano sulla nostra libertà.
Andate un po’avanti a leggere lo Statuto, se avete voglia esaminate un po’ il testo dantesco (chi ve lo impedisce a parte la dea Noia?), e vedrete quante analogie e scoprirete che a volte i termini sono IDENTICI.
Secondo Dante l’istituzione monarchica è "unicus principatus et super omnes in tempore vel in hiis et super hiis que tempore mensurantur" (cioè "principato unico che sta sopra tutti gli altri nel tempo, ossia domina tutte le questioni di ordine temporale"), ma le Nazioni Unite, considerato come agiscono e i loro poteri, cosa sono esattamente? Lo statuto ci parla dei fini e di come funzionano, ma riguardo alla definizione, il problema è liquidato con “Organizzazione Internazionale”. Allora perché non chiamarla “Suprema” o “indiscutibile” o “sovrana”, dato che i caschi blu partono senza mai un referendum ai popoli che le Nazioni Unite dovrebbero rappresentare, popoli spesso interpellati per molto meno.. Ma si sa nel Medioevo se la cavavano meglio di noi con le astrazioni e le definizioni (hanno inventato la persona giuridica, hanno dimostrato l’esistenza di Dio…come competere?..)
Io vorrei, come il tizio delle Iene, che si desse un nome, il nome giusto, alle cose.
Non siamo più nel Medioevo, siamo distratti dalla tv, dal sesso e dalle nostre solitudini, ma dobbiamo riprendere in mano la realtà, perché è anche nostra.
Vi lascio con questa frase lapidaria, presa da Wikipedia, e poi tanto lo sanno tutti…..
Nel dicembre 1945 Senato e la Camera dei Rappresentanti con voto unanime richiesero che la sede delle Nazioni Unite fosse negli Stati Uniti. La richiesta fu accettata e la sede fu costruita a New York sulle rive dell'East River e su un terreno acquistato tramite una donazione di 8,5 milioni di dollari da John D. Rockefeller, Jr.. La sede aprì il 9 gennaio 1951.
Statuto O.N.U, Estratto
Preambolo
NOI, POPOLI DELLE NAZIONI UNITE, DECISI
a salvare le future generazioni dal flagello della guerra, che per due volte nel corso di questa generazione ha portato indicibili afflizioni all'umanità,
a riaffermare la fede nei diritti fondamentali dell'uomo, nella dignità e nel valore della persona umana, nella eguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne e delle nazioni grandi e piccole,
a creare le condizioni in cui la giustizia ed il rispetto degli obblighi derivanti dai trattati e alle altri fonti del diritto internazionale possano essere mantenuti,
a promuovere il progresso sociale ed un più elevato tenore di vita in una più ampia libertà,
E PER TALI FINI
a praticare la tolleranza ed a vivere in pace l'uno con l'altro in rapporti di buon vicinato,
ad unire le nostre forze per mantenere la pace e la sicurezza internazionale,
ad assicurare, mediante l'accettazione di principi e l'istituzione di sistemi, che la forza delle armi non sarà usata, salvo che nell'interesse comune,
ad impiegare strumenti internazionali per promuovere il progresso economico e sociale di tutti i popoli,
ABBIAMO RISOLUTO DI UNIRE I NOSTRI SFORZI PER IL RAGGIUNGIMENTO DI TALI FINI
Di conseguenza, i nostri rispettivi Governi, per mezzo dei loro rappresentanti riuniti nella città di San Francisco e muniti di pieni poteri riconosciuti in buona e debita forma, hanno concordato il presente Statuto delle Nazioni Unite ed istituiscono con ciò un'organizzazione internazionale che sarà denominata le Nazioni Unite.
Capitolo I - Fini e principi
Articolo 1
I fini delle Nazioni Unite sono:
Mantenere la pace e la sicurezza internazionale, ed a questo fine: prendere efficaci misure collettive per prevenire e rimuovere le minacce alla pace e per reprimere gli atti di aggressione o le altre violazioni della pace, e conseguire con mezzi pacifici, ed in conformità ai princìpi della giustizia e del diritto internazionale, la composizione o la soluzione delle controversie o delle situazioni internazionali che potrebbero portare ad una violazione della pace;
Sviluppare tra le nazioni relazioni amichevoli fondate sul rispetto del principio dell'eguaglianza dei diritti e dell'autodeterminazione dei popoli, e prendere altre misure atte a rafforzare la pace universale;
Conseguire la cooperazione internazionale nella soluzione dei problemi internazionali di carattere economico, sociale, culturale od umanitario, e nel promuovere ed incoraggiare il rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali per tutti senza distinzioni di razza, di sesso, di lingua o di religione;
Costituire un centro per il coordinamento dell'attività delle nazioni volta al conseguimento di questi fini comuni.
Articolo 2
L'Organizzazione ed i suoi Membri, nel perseguire i fini enunciati nell'art. 1, devono agire in conformità ai seguenti princìpi:
L'Organizzazione è fondata sul principio della sovrana uguaglianza di tutti i suoi Membri.
I Membri, al fine di assicurare a ciascuno di essi i diritti ed i benefici risultanti dalla loro qualità di Membro, devono adempiere in buona fede gli obblighi da loro assunti in conformità al presente Statuto.
I Membri devono risolvere le loro controversie internazionali con mezzi pacifici, in maniera che la pace e la sicurezza internazionale, e la giustizia, non siano messe in pericolo.
I Membri devono astenersi nelle loro relazioni internazionali dalla minaccia o dall'uso della forza, sia contro l'integrità territoriale o l'indipendenza politica di qualsiasi Stato, sia in qualunque altra maniera incompatibile con i fini delle Nazioni Unite.
I Membri devono dare alle Nazioni Unite ogni assistenza in qualsiasi azione che queste intraprendano in conformità alle disposizioni del presente Statuto, e devono astenersi dal dare assistenza a qualsiasi Stato contro cui le Nazioni Unite intraprendano un'azione preventiva o coercitiva.
L'Organizzazione deve fare in modo che gli Stati che non sono Membri delle Nazioni Unite agiscano in conformità a questi princìpi, per quanto possa essere necessario per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale.
Nessuna disposizione del presente Statuto autorizza le Nazioni Unite ad intervenire in questioni che appartengano essenzialmente alla competenza interna di uno Stato, né obbliga i Membri a sottoporre tali questioni ad una procedura di regolamento in applicazione del presente Statuto; questo principio non pregiudica però l'applicazione di misure coercitive a norma del capitolo VII.
Ho riletto il De Monarchia (sì, ho del buontempo, e allora?), concentrandomi sul primo libro.
Dante vuol convincerci che la Monarchia ci serve, che è davvero la cosa migliore per noi. Per prima cosa la definisce e poi ci spiega perché se noi umani non siamo retti da un unico princeps, siamo spacciati. Su quest’argomento tutti convengono che il trattato dantesco sia ancora insuperato.
Allora l’ho riletto.
Il problema è che studio giurisprudenza e che appena ho incominciato, mi è venuto un certo pruritino.. Un nonsochè che mi diceva che sta roba l’avevo già sentita, e non al liceo (anche perché lì studiavo veramente poco per ricordarmi qualcosa oggi..).
Cercato un po’ nei cassetti in perenne disordine delle mie nozioni, eureka!
L’O.N.U!!O meglio, i primi capitoli del fondamentale Statuto, oggi parte del mio corso di diritto internazionale…...
Vediamo un po’..
1)-Dante esordisce dicendoci che: Stabilito in via preliminare che il fine della società è quello di consentire all’uomo di tradurre in atto, sia sul piano speculativo sia quello pratico, la sua "potentia sive virtus intellectiva" [III] é accertato che la pace universale sia la condizione necessaria per la realizzazione di questo fine.
-Articolo 1 del trattato: I fini delle Nazioni Unite sono:
Mantenere la pace e la sicurezza internazionale, ed a questo fine: prendere efficaci misure collettive per prevenire e rimuovere le minacce alla pace e per reprimere gli atti di aggressione o le altre violazioni della pace, e conseguire con mezzi pacifici, ed in conformità ai princìpi della giustizia e del diritto internazionale, la composizione o la soluzione delle controversie o delle situazioni internazionali che potrebbero portare ad una violazione della pace;
Dante era cittadino di una Firenze devastata delle lotte interne, in un’Italia spezzettata in un’infinità di comuni in lotta tra loro, con il papa, con l’imperatore, sotto la perenne minaccia di invasioni da Nord ma anche da Ovest, in rapporti tesissimi con i feudatari nel contado ecc.. Un’Italia insomma dove il sangue scorreva a fiumi.
Aveva sperimentato personalmente di non riuscire ad esprimere la propria "potentia sive virtus intellectiva" in una simile situazione.
Churchill &co avevano ugualmente sperimentato il “flagello della guerra, che per due volte nel corso di questa generazione ha portato indicibili afflizioni all'umanità”, così chiamano la guerra nel preambolo dello Statuto, e l’avevano sperimentata di persona, con l’aggiunta del peso della politica sulle spalle.
IL FINE DELLE NAZIONI UNITE E’ MANTENERE LA PACE
IL FINE CHE DANTE PONE ALLA BASE DELL’ARGOMENTAZIONE PRO MONARCHIA E’ MANTENERE LA PACE
2)- Dante quindi dimostra l’opportunità che il processo di pacificazione sia guidato da un singolo [IV-V], presentando, fra l’altro, la sottomissione delle varie strutture politiche (città, regni ecc.) a un unico monarca come un atto indispensabile per realizzare nella società mondana un ordinamento unitario che rispecchi quello celeste [V-IX]. "Auctoritas super partes", l’imperatore non solo è necessario per dirimere le controversie che possono sorgere tra i principi e i popoli [X], ma è anche l’unico che, essendo dotato di volontà perfetta e della maggiore potenza possibile, è in grado garantire il pieno esercizio della giustizia. L’estensione illimitata del territorio su cui esercita la propria giurisdizione rende infatti l’imperatore immune dalla passione della cupidigia, che Aristotele (nell’Etica nicomachea) considera il maggiore ostacolo alla giustizia [XI].
-Dal preambolo allo Statuto:
ABBIAMO RISOLUTO DI UNIRE I NOSTRI SFORZI PER IL RAGGIUNGIMENTO DI TALI FINI
Di conseguenza, i nostri rispettivi Governi, per mezzo dei loro rappresentanti riuniti nella città di San Francisco e muniti di pieni poteri riconosciuti in buona e debita forma, hanno concordato il presente Statuto delle Nazioni Unite ed istituiscono con ciò un'organizzazione internazionale che sarà denominata le Nazioni Unite.
Punto 5 dell’art.1
I Membri devono dare alle Nazioni Unite ogni assistenza in qualsiasi azione che queste intraprendano in conformità alle disposizioni del presente Statuto, e devono astenersi dal dare assistenza a qualsiasi Stato contro cui le Nazioni Unite intraprendano un'azione preventiva o coercitiva.
La parola Iraq vi dice qualcosa? E “armi di distruzioni di massa”?? Forza..un piccolo sforzo..
3)-Dante ci dice che c’è una terza condizione, oltre alla pace e alla giustizia, necessaria all’uomo per attingere alla perfezione della propria natura è la libertà. Posto al vertice di tutti gli ordinamenti politici e legali (i quali sono concepiti proprio per assicurare all’individuo la sua indipendenza), l’imperatore è di fatto il ministro di tutti e, dunque, il primo garante della libertà dell’uomo.
-Punto 3 art.1 statuto
(Fine delle Nazioni Unite è)Conseguire la cooperazione internazionale nella soluzione dei problemi internazionali di carattere economico, sociale, culturale od umanitario, e nel promuovere ed incoraggiare il rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali per tutti senza distinzioni di razza, di sesso, di lingua o di religione.
dal preambolo allo statuto
(ci impegnamo…..)a promuovere il progresso sociale ed un più elevato tenore di vita in una più ampia libertà,(..)
Il principe, l’imperatore, il monarca vegliano sulla nostra libertà.
Le Nazioni Unite vegliano sulla nostra libertà.
Andate un po’avanti a leggere lo Statuto, se avete voglia esaminate un po’ il testo dantesco (chi ve lo impedisce a parte la dea Noia?), e vedrete quante analogie e scoprirete che a volte i termini sono IDENTICI.
Secondo Dante l’istituzione monarchica è "unicus principatus et super omnes in tempore vel in hiis et super hiis que tempore mensurantur" (cioè "principato unico che sta sopra tutti gli altri nel tempo, ossia domina tutte le questioni di ordine temporale"), ma le Nazioni Unite, considerato come agiscono e i loro poteri, cosa sono esattamente? Lo statuto ci parla dei fini e di come funzionano, ma riguardo alla definizione, il problema è liquidato con “Organizzazione Internazionale”. Allora perché non chiamarla “Suprema” o “indiscutibile” o “sovrana”, dato che i caschi blu partono senza mai un referendum ai popoli che le Nazioni Unite dovrebbero rappresentare, popoli spesso interpellati per molto meno.. Ma si sa nel Medioevo se la cavavano meglio di noi con le astrazioni e le definizioni (hanno inventato la persona giuridica, hanno dimostrato l’esistenza di Dio…come competere?..)
Io vorrei, come il tizio delle Iene, che si desse un nome, il nome giusto, alle cose.
Non siamo più nel Medioevo, siamo distratti dalla tv, dal sesso e dalle nostre solitudini, ma dobbiamo riprendere in mano la realtà, perché è anche nostra.
Vi lascio con questa frase lapidaria, presa da Wikipedia, e poi tanto lo sanno tutti…..
Nel dicembre 1945 Senato e la Camera dei Rappresentanti con voto unanime richiesero che la sede delle Nazioni Unite fosse negli Stati Uniti. La richiesta fu accettata e la sede fu costruita a New York sulle rive dell'East River e su un terreno acquistato tramite una donazione di 8,5 milioni di dollari da John D. Rockefeller, Jr.. La sede aprì il 9 gennaio 1951.
Statuto O.N.U, Estratto
Preambolo
NOI, POPOLI DELLE NAZIONI UNITE, DECISI
a salvare le future generazioni dal flagello della guerra, che per due volte nel corso di questa generazione ha portato indicibili afflizioni all'umanità,
a riaffermare la fede nei diritti fondamentali dell'uomo, nella dignità e nel valore della persona umana, nella eguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne e delle nazioni grandi e piccole,
a creare le condizioni in cui la giustizia ed il rispetto degli obblighi derivanti dai trattati e alle altri fonti del diritto internazionale possano essere mantenuti,
a promuovere il progresso sociale ed un più elevato tenore di vita in una più ampia libertà,
E PER TALI FINI
a praticare la tolleranza ed a vivere in pace l'uno con l'altro in rapporti di buon vicinato,
ad unire le nostre forze per mantenere la pace e la sicurezza internazionale,
ad assicurare, mediante l'accettazione di principi e l'istituzione di sistemi, che la forza delle armi non sarà usata, salvo che nell'interesse comune,
ad impiegare strumenti internazionali per promuovere il progresso economico e sociale di tutti i popoli,
ABBIAMO RISOLUTO DI UNIRE I NOSTRI SFORZI PER IL RAGGIUNGIMENTO DI TALI FINI
Di conseguenza, i nostri rispettivi Governi, per mezzo dei loro rappresentanti riuniti nella città di San Francisco e muniti di pieni poteri riconosciuti in buona e debita forma, hanno concordato il presente Statuto delle Nazioni Unite ed istituiscono con ciò un'organizzazione internazionale che sarà denominata le Nazioni Unite.
Capitolo I - Fini e principi
Articolo 1
I fini delle Nazioni Unite sono:
Mantenere la pace e la sicurezza internazionale, ed a questo fine: prendere efficaci misure collettive per prevenire e rimuovere le minacce alla pace e per reprimere gli atti di aggressione o le altre violazioni della pace, e conseguire con mezzi pacifici, ed in conformità ai princìpi della giustizia e del diritto internazionale, la composizione o la soluzione delle controversie o delle situazioni internazionali che potrebbero portare ad una violazione della pace;
Sviluppare tra le nazioni relazioni amichevoli fondate sul rispetto del principio dell'eguaglianza dei diritti e dell'autodeterminazione dei popoli, e prendere altre misure atte a rafforzare la pace universale;
Conseguire la cooperazione internazionale nella soluzione dei problemi internazionali di carattere economico, sociale, culturale od umanitario, e nel promuovere ed incoraggiare il rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali per tutti senza distinzioni di razza, di sesso, di lingua o di religione;
Costituire un centro per il coordinamento dell'attività delle nazioni volta al conseguimento di questi fini comuni.
Articolo 2
L'Organizzazione ed i suoi Membri, nel perseguire i fini enunciati nell'art. 1, devono agire in conformità ai seguenti princìpi:
L'Organizzazione è fondata sul principio della sovrana uguaglianza di tutti i suoi Membri.
I Membri, al fine di assicurare a ciascuno di essi i diritti ed i benefici risultanti dalla loro qualità di Membro, devono adempiere in buona fede gli obblighi da loro assunti in conformità al presente Statuto.
I Membri devono risolvere le loro controversie internazionali con mezzi pacifici, in maniera che la pace e la sicurezza internazionale, e la giustizia, non siano messe in pericolo.
I Membri devono astenersi nelle loro relazioni internazionali dalla minaccia o dall'uso della forza, sia contro l'integrità territoriale o l'indipendenza politica di qualsiasi Stato, sia in qualunque altra maniera incompatibile con i fini delle Nazioni Unite.
I Membri devono dare alle Nazioni Unite ogni assistenza in qualsiasi azione che queste intraprendano in conformità alle disposizioni del presente Statuto, e devono astenersi dal dare assistenza a qualsiasi Stato contro cui le Nazioni Unite intraprendano un'azione preventiva o coercitiva.
L'Organizzazione deve fare in modo che gli Stati che non sono Membri delle Nazioni Unite agiscano in conformità a questi princìpi, per quanto possa essere necessario per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale.
Nessuna disposizione del presente Statuto autorizza le Nazioni Unite ad intervenire in questioni che appartengano essenzialmente alla competenza interna di uno Stato, né obbliga i Membri a sottoporre tali questioni ad una procedura di regolamento in applicazione del presente Statuto; questo principio non pregiudica però l'applicazione di misure coercitive a norma del capitolo VII.
Lavinia
2 commenti:
Sull'ONU occhio, che altro che monarchia, sono la dittatura mondiale.
Non ci credete? LeggeteLuogocomune.net e mi saprete dire.
Kirbmarc.
Ciao Kirb...visto che sei arrivato su questo blog cliccando, immagino, su andrei blog scritto sotto il mio nick quando scrivo su luogocomune....beh non fare il finto tonto :-D
Però il mio socio con cui gestisco il blog non è d'accordo con me, mi trova complottista
Beh cosa ne pensi dell'articolo della nostra nuova collaboratrice??
ciao
I
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