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venerdì 22 febbraio 2008

I Love NY



Clip from the 25th Hour by Spike Lee

mercoledì 20 febbraio 2008

Somiglianze

Titolone di repubblica:



L'Antimafia lancia l'allarme


"'Ndrangheta come Al Qaeda "



Cioè governativa?

ROMA - La 'ndrangheta cresce e si espande "alla maniera di al Qaeda, con un'analoga struttura tentacolare priva di una direzione strategica ma caratterizzata da una sorta di intelligenza organica

Intelligence?

La 'ndrangheta, è scritto nel testo approvato, "è oggi la più robusta e radicata organizzazione, diffusa nell'intera Calabria e ramificata in tutte le regioni del Centro-Nord, in Europa e in altri Paesi stranieri cruciali per le rotte del narcotraffico".

Narcotraffico che non frutterebbe un centesimo se lo Stato non spendesse risorse ed energie nella "guerra alla droga" (una delle tante neverending wars)*

[*Dennis Dayles, ex-capo di una unità speciale della DEA (Drug Enforcement Agency):-Nei miei 30 anni di servizio in America Centrale, i soggetti più rilevanti delle mie indagini quasi invariabilmente risultavano lavorare per la CIA.- ( Peter Dale Scott & Jonathan Marshall, Cocaine Politics: Drugs, Armies, and the CIA in Central America, Berkeley: U. of CA Press, 1991]
E ancora: "Il contagio delle 'ndrine va da Rosarno all'Australia, da San Luca a Duisburg (il riferimento è alla strage di Ferragosto 2006 in Germania). Molecole criminali che schizzano, si diffondono e si riproducono nel mondo. Una mafia liquida che si infila dappertutto, riproducendo, in luoghi lontanissimi da quelli in cui è nata, il medesimo antico, elementare ed efficace modello organizzativo.

Per caso quello gerarchico basato sulla riservatezza e le pistole, le attività illegali (e quindi fruttuose), le puttane il gioco d'azzardo e tanta droga? Quello che storicamente collabora volontariamente o meno con i servizi segreti di molti paesi? Si chiama criminalità. Non sarà mica che mi discrimini la 'ndrangheta dalla camorra in base all'accento?

Alla maniera delle grandi catene di fast-food, offre in tutto il mondo, l'identico, riconoscibile, affidabile marchio e lo stesso prodotto criminale".


ma quando è nata 'sta moda di trattare le organizzazioni criminali come dei franchising**?
**meccanismo che tra l'altro che permette alle autorità di "dare la colpa un pò a chi cazzo ci pare"

Una domanda: esattamente, in cosa consiste la differenza tra lo Stato e la Mafia?

Votate bastardi!!

Politico: persona piccola e di medio basso intelletto, dotata in compensazione di buona dose di scaltrezza, tali individui, incapaci di guadagnare un reddito decente per vivere in un sistema di mercato, sono come parassiti: si attaccano ai soldi dei cittadini e non li mollano MAI. Il politico realizza la sua opera convincendo masse di ignoranti, opportunamente dotate di diritto di voto, che, lui al governo, esse riceveranno soldi e servizi gratuiti prelevati dall'alto. Difficile prevedere gli esiti elettorali per la somiglianza estrema di quelli che sono, solitamente, i due schieramenti. In ogni caso è molto difficile che qualcuno perda. E' possibile che in futuro le promesse elettorali passino, in un climax senza fine, ( dal non morire di fame, al lavoro, alla salute, allo stipendio, al divorzio* fino ai più recenti pane e figa per tutti**) al promettere il pianeta Venere, abitato da donne stupende. Inoltre la destra prometterà la conquista del mondo tramite mezzi rigorosamente violenti, grossolani e volgari, la sinistra di essere conquistati dal mondo in maniera molto pacifica e molto politically correct; prenderlo in culo, ma col sorriso. Gli effetti pratici, in entrambi i casi, saranno identici.

Stato: imponente apparato burocratico, autodichiaratosi legittimo - con la forza - detentente il monopolio legittimo della forza - grazie al cazzo - su un dato territorio. Di fatto detiene la forza e se non sei d'accordo sfidalo pure. Funzioni dello Stato: intervenire nello scambio tra Tizio e Caio al fine di recuperare le risorse per sostenere la classe di parassiti che manda avanti il meccanismo burocratico, effettuare le operazioni militari, non richieste da nessun cittadino - pare , per da LA potenza straniera, garantirsi un minimo di sfarzo ("c'aggià fà, si vive 'na volta sola), lasciando le briciole alla soddisfazione delle promesse elettorali. E' importante che esse non siano mai soddisfatte, e quella parte che eventualmente lo sia, lo sia in maniera inefficiente: in tal modo, a seguito di un brillante cambio di maschera, il popolo bue è contento di votare di nuovo la sua salvezza***.

Il prelievo di ricchezza - spontaneamente coatto: "dichiara spontaneamente, fidati, è meglio che aspettare che ci serviamo da soli" - avviene in base al seguente principio: se Tizio vuole vendere un maglione a Caio, e concordano il prezzo di 50, allora appare lampante che Caio dovrà pagarlo il 20% in più, e che Tizio dovrà consegnare il 50% del suo utile netto per il bene comune.

Il meccanismo è automatico e non richiede quote di iscrizione. Il contratto si considera perfezionato con la nascita.

*bravi bravi, legittimate che lo stato vi dica pure se potete divorziare o meno
**promessi, checcè ne diciate
***siamo arrivati al 50% di prelievo sulla ricchezza prodotta. Domanda: quanto cazzo vi serve ancora per redistribuire?

Bene, siete pronti alla chicca??

ELEZIONI: PRODI, GRAZIE FIORELLO MA VOTARE SI DEVE


Roma, 20 feb. - Romano Prodi risponde alla provocazione di Fiorello di strappare il certificato elettorale e non recarsi a votare. In una lettera apparsa oggi sulla prima pagina di Repubblica, il premier ringrazia lo showman, ma scrive: "Votare si deve".

scusa cosa cazzo ringrazi?! Guarda che ce l'aveva con te!

Prodi ripercorre le tappe salienti dell' emergenza rifiuti in Campania e assolve l'operato del suo esecutivo: "Sarebbe sbagliato reagire seguendo la provocazione del bravo Fiorello, perche' anche votando si possono cambiare le cose. E per votare in modo consapevole e' giusto anche sapere come sono andate le cose, parlando con franchezza di colpe e di meriti". "

Ripetetelo cento volte e ve ne convicerete. Non importa che la campagna elettorale sia solo un decidere dove staranno le solite facce da culo. Votando si può cambiare.

Prodi continua ripercorrendo gli ultimi quattordici anni di emergenza rifiuti e in conclusione scrive: "Quello che e' accaduto in questi quattordici anni non deve essere una fuga dalla politica o un inno all' antipolitica. Ci sono responsabilita' precise. Spetta all'elettore valutarle e ai singoli esponenti politici farsene carico". (AGI)

Nessuna antipolitica: semplicemente fuori dai coglioni. Ha governato prima lui, poi tu, pausa baffi, poi lui, poi di nuovo tu, e il problema....cazzo mi piacerebbe dire anche solo "non si è risolto", magari! No no, il problema si è proprio creato con voi al governo.

Mi spiace che Fiorello abbia ritrattato (mi immagino quante gliene abbiano dette in Rai, stavolta seri), stracciare il certificato elettorale è l'unica cosa seria da fare. Non riesco a credere che ci sia ancora gente che tra la merda e la piscia sceglie la piscia. Va bene che la merda è merda, ma anche la piscia è piscia, come si può scegliere? E a ben vedere, la merda è piscia e la piscia è merda. Parafrasando Elio: votate bastardi!

domenica 17 febbraio 2008

Qualche domanda sullo Stato

Lo Stato dovrebbe perlomeno tendere alla formazione di individui autonomi e responsabili e ridursi progressivamente nel tempo ?

Lo Stato sta rendendo gli individui e le organizzazione di individui più o meno dipendenti da esso?

E' un trend invertibile? C'è sempre stato? E' una tendenza naturale o eccezionale?

Lo Stato tende per caso ad accrescere le sue funzioni quanto più gli è possibile? Con quali conseguenze?

Quali sono i motivi per cui il popolo "desidera" lo stato? Alla luce dei fatti, sono rispettate le sue aspettative In che proporzione?

Un prelievo del 50% sulla ricchezza prodotta e sugli scambi forse non è sufficiente per redistribuire come promesso il reddito? Perchè no? Non è forse un sistema socialista? Se no, in cosa consisterebbe un sistema socialista? Le cose potevano andare diversamente e solo il caso ha voluto che andassero male, o la ricchezza per tutti è la più pericolosa delle utopie?

Un sistema senza leggi è un sistema senza regole? Che differenza passa tra l'uno e l'altro? Può essere un sistema di regole più efficiente, perchè legittimo, di uno legale? Può quest'ultimo produrre una società contemporaneamente iperlegificata ma in situazione di anomìa? E un sistema di regole di principio non scritte?

La degenerazione delle forme di governo di cui già ci parla Polibio avviene perchè un sistema di regole formali dura finchè, postulando la loro buona fede, resistono i suoi creatori e sucessivamente vengono aggirate da chi conquista il potere in una degenerazione irreversibile, in cui le regole formali costituiscono però una gabbia per tutti gli altri?

(continuerà...)

US subprime crisis costs global 7.7 trillion dollars: bank

NEW YORK (AFP) — The meltdown in the US subprime real-estate market has led to a global loss of 7.7 trillion dollars in stock-market value since October, a report by Bank of America showed Thursday.

Mi chiedo quale parte di loss possa sfuggire questa volta

Prospettiva

Da wikipedia


Lucio Sergio Catilina (in latino: Lucius Sergius Catilina), noto più semplicemente come Catilina (108 a.C. - 62 a.C.) fu un politico romano del I secolo a.C. per lo più noto per la congiura che porta il suo nome, un tentativo di sovvertire la Repubblica Romana, ed in particolare il potere oligarchico del Senato. Nato da una famiglia nobile decaduta, la Gens Sergia, servì durante la guerra sociale assieme a Pompeo e Cicerone, sotto il comando di Gneo Pompeo Strabone. Inoltre sostenne Silla nella guerra civile del 84-81 a.C.

Nell'orazione Pro Murena del 63 a.C. Cicerone contesterà a Catilina un'affermazione che rivela il progetto politico di quest'ultimo: «La Repubblica ha due corpi: uno fragile, con una testa malferma; l'altro vigoroso, ma senza testa affatto; non gli mancherà, finché vivo».

L'analisi politica di Catilina conclude dunque che la Repubblica romana vive una separazione gravissima della società dalle istituzioni. Il corpo fragile rappresenta il corpo elettorale romano, spaccato in cricche, clientele e bande (nell'88 a.C. tutti gli italici avevano avuto la cittadinanza romana, ma per votare occorrevano tempo e risorse per recarsi a Roma, da cui la degenerazione clientelare), la testa malferma rappresentava invece il Senato, abituato al potere ereditario, colluso con i grandi proprietari terrieri, composto per lo più dall'ottusa classe del patriziato.

Il corpo vigoroso ma senza testa simboleggiava la massa di contribuenti tartassati e umiliati dal disordine politico (per ripagare i propri reduci, Silla aveva ordinato larghe confische ai piccoli possidenti), senza vera rappresentanza politica, per la quale Catilina si propone come "testa" pensante, rendendosi conto della pericolosità dell'andare contro i poteri forti.

Diversi anni dopo la morte di Catilina, nell'orazione Pro Caelio del 56 a.C. (Celio era stato amico di Catilina), Cicerone ammetterà che Catilina aveva raccolto a sé «anche persone forti e buone», offriva «anche qualche stimolo all'attività e all'impegno», e che in certi momenti era sembrato a Cicerone perfino «un buon cittadino, appassionato ammiratore degli uomini migliori, amico sicuro e leale».

Catilina, ammetterà ancora Cicerone, «era gaio, spavaldo, attorniato da uno stuolo di giovani»; per di più, «vi erano invero in quest'uomo caratteristiche singolari: la capacità di legare a sé l'animo di molti con l'amicizia, conservarseli con l'ossequio, far parte a tutti di ciò che aveva, prestar servigi a chiunque con il denaro, con le aderenze, con l'opera...»

Catilina presenta dunque i tratti di un uomo politico di successo, capace di coagulare consenso, ma malvisto dall'oligarchia degli optimates del Senato.

Catilina entra in politica nel 68 a.C., diventando pretore e governando l'Africa nei due anni seguenti.

Al suo ritorno, nel 66 a.C. si candida alla carica di console, ma viene subito perseguito per concussione ed abuso di potere, uscendone assolto; ancora nel 66 fu accusato di una cospirazione con Autronio ed un certo Publio Cornelio Silla, anche se i particolari sono poco chiari. I processi furono sufficienti a mandare a monte l'elezione a console di Catilina.

Alla scadenza del biennio consolare, nel 64 a.C. Catilina si candida nuovamente a console ma il Senato, allarmato dalla sua accresciuta popolarità, gli oppone il più brillante e famoso avvocato del momento, Cicerone. Nel discorso di candidatura In toga candida, Cicerone comincia a costruire la figura più "nera" di Catilina, insinuando che fosse incestuoso, assassino, degenerato; gli optimates, l'oligarchia senatoria, mobilitano le loro clientele a favore di Cicerone, che vince le elezioni.

Catilina, tenace, si candiderà nuovamente per le elezioni del 62 a.C., non prima di essersi guadagnato l'appoggio della plebe romana con ingegnosa demagogia, frequentando attori e gladiatori, idoli del popolino, e promettendo una redistribuzione delle terre demaniali e prede di guerra (guadagnandosi così anche l'appoggio dei veterani di Silla caduti in disgrazia) e addirittura un editto per la remissione dei debiti (detto Tabulae novae). Quest'ultima proposta allarmerà particolarmente la classe senatoria ed il suo rappresentante Cicerone, che non riusciva a non vedere in Catilina «la ferocia, nel suo sguardo il delitto, nelle sue parole la tracotanza, come se avesse già agguantato il consolato» (citazione dall'orazione Pro Murena).

All'ultimo momento Cicerone presentò al Senato delle lettere anonime che accusavano Catilina di cospirare contro la Repubblica, radunando uomini in armi attorno a Fiesole, pur non potendo provarlo. Cicerone inoltre sostenne che Catilina avesse fatto offerte a varie tribù in Gallia per assicurarsi alleati, ma la tribù degli Allobrogi avrebbe rifiutato l'offerta e l'avrebbe resa pubblica attraverso lettere a Cicerone stesso.

Con queste premesse e con un probabile broglio elettorale, nelle elezioni Catilina viene sconfitto da Murena, personaggio gradito al Senato. La questione dei brogli venne sollevata non da Catilina ma da S. Sulpicio Rufo, un altro dei non eletti, e da Catone, un uomo tutto d'un pezzo e notoriamente ostile a Catilina. Cicerone difenderà Murena dalle accuse di brogli ed attaccherà Catilina denunciandone la presunta congiura; Catilina fu costretto a una fuga in Etruria, che però definirà "esilio volontario".

Nel gennaio del 62 a.C. Catilina ed un centinaio di suoi fedelissimi furono intercettati dall'esercito romano nei pressi di Pistoria (ora Pistoia); Catilina morì nella battaglia, e i suoi furono gettati in un fiume. Tale battaglia si svolse sull'appennino pistoiese nei pressi dell'attuale abitato di Campo Tizzoro, alla confluenza del torrente Maresca nel fiume Reno (parecchi storici individuano lo scontro come Battaglia di Campo Tizzoro).

Dobbiamo a Cicerone, suo acerrimo ed eterno nemico politico, la maggior parte delle informazioni su Catilina. La posizione di Cicerone si riassume bene nell’incipit della prima delle orazioni Catilinarie, pronunciata al Senato l'8 novembre del 63 a.C., in presenza dello stesso Catilina, quando Cicerone esordisce con: Quousque tandem, Catilina, abutere patientia nostra? (fino a quando, Catilina, abuserai della nostra pazienza?)

La nota congiura di Catilina, che ha come fonte principale l'impianto accusatorio di Cicerone, è uno degli eventi più famosi degli ultimi turbolenti decenni della Repubblica Romana. Dalle fonti non risultano chiari gli obiettivi dei cospiratori; secondo quanto riferito da Cicerone, sarebbero stati previsti un incendio doloso ed altri danni materiali, oltre che l'assassinio di personaggi politici (in particolare Cicerone stesso). La congiura si sarebbe sviluppata attraverso incontri segreti - l'ultimo sarebbe avvenuto nella casa del senatore Leca il 6-7 novembre del 63 a.C., alla vigilia della prima Catilinaria - ma una certa Fulvia, amante di uno dei congiurati (Quinto Curio), avrebbe informato direttamente Cicerone del succedersi degli avvenimenti. Quella sera stessa due congiurati (Cornelio e Vargunteio) si sarebbero presentati a casa di Cicerone e, con il pretesto di salutarlo, avrebbero tentato di ucciderlo. Ma lui avvisato da Fulvia sarebbe scampato a quest'attentato.

Cicerone non risparmiò mezzi ed effetti speciali per mettere in cattiva luce Catilina. In attesa dell'esito della denuncia per brogli contro Murena (che avrebbe potuto assegnare regolarmente la carica di console a Catilina, che non aveva dunque motivo per mosse disperate), Cicerone si presentò al Campo Marzio circondato da una scorta e «vestendo quella mia ampia e vistosa corazza [sotto la toga], non perché essa mi proteggesse dai colpi, che io sapevo essere suo costume [di Catilina] sferrare non al fianco o al ventre ma al capo o al collo, bensì per richiamare l'attenzione di tutti gli onesti».

Il console Cicerone, cioè, dopo aver difeso il neo-console Murena dall'accusa di brogli (e allo scopo di evitare l'assegnazione della carica al candidato dell'opposizione Catilina, senza che nessuno contestasse tale conflitto d'interessi), ostenta un comportamento per indurre «gli onesti» a vedere in Catilina un uomo pericoloso, capace di uccidere il suo rivale (quella di Cicerone oggi sarebbe chiamata strategia della tensione). Ne ottiene l'emanazione del senatusconsultum ultimum: in virtù di tale delibera Cetego e Lentulo, i catilinari che non erano scappati con il loro capo (ma, rimasti a Roma, avevano tentato comunque di far sollevare la plebe e la tribù degli Allobrogi), furono portati con i loro seguaci nel carcere Mamertino dove furono strangolati uno a uno: il vulnus così inferto alla Costituzione romana fu in futuro rimproverato a Cicerone, perché si trattata di cittadini che, prima dell'esecuzione, avrebbero avuto diritto alla provocatio ad populum, la richiesta di grazia sulla quale erano chiamati a pronunciarsi i comizi elettivi delle tribù romane.

Lo storico Sallustio ha scritto un resoconto dell'intera questione circa 20 anni dopo il fatto, dal titolo De Catilinae coniuratione, senza però discostarsi significativamente dalle descrizioni di Cicerone (le differenze storiche sono per lo più sulla cronologia, probabilmente errori involontari di Sallustio dettati da un lapsus mnemonico, o forse usati per scagionare Cesare dal sospetto di aver partecipato per un periodo alla congiura).


Forse non abbiamo capito nulla

mercoledì 13 febbraio 2008

Riscaldamento virtuale

Dal bellissimo blog del Gongoro (www.gongoro.blogspot.com) dell'inossidabile Paxtibi, ecco una bellissima intervista sulle, ehm, problematiche del Global Warming. Buona lettura.

Nonostante il grande spazio che la propaganda dell'ONU e di Gore continua ad avere sui media, l'ipotesi apocalittica sulla causa umana del riscaldamento globale trova sempre meno consenso nella comunità scientifica. Il Canada's National Research Council ed il Max Planck Institute tra gli altri si dedicano allo studio dell'attività solare e prevedono un possibile raffreddamento globale, e il dott. Arthur Robinson, co-fondatore dell'istituto dell'Oregon di Scienza e Medicina, mette in guardia sul pericolo della “scienza per consenso” praticata dalle Nazioni Unite.

Il dott. Robinson, in collaborazione con altri scienziati, è stato uno dei primi critici delle teorie apocalittiche sul riscaldamento globale. Ha scritto articoli e creato video presentazioni che dimostrano come l'ipotesi del riscaldamento globale causato dall'uomo sia errata, mostrando che l'ipotesi non è sostenuta da prove osservabili. Per giungere a questa conclusione, il professor Robinson ed i suoi colleghi hanno raccolto i risultati di centinaia di studi su ogni aspetto dell'ipotesi del riscaldamento.


Questa intervista è stata raccolta da William F. Jasper di The New American.
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The New American: Accendi un qualsiasi canale, apri qualunque giornale o rivista ed è chiaro che siamo bombardati dal messaggio che la terra sta riscaldando. C'è qualche base per questo proclama?

Dott. Arthur Robinson: Sì, ma la temperatura sta aumentando soltanto di 0.5° C al secolo. Inoltre, questo aumento non è causato dall'attività umana.

TNA: Coloro che incolpano l'umanità di causare il riscaldamento globale risponderebbero a questo punto dicendo che la temperatura della terra è la più calda in 400 anni e che questo è significativo.

Dott. Robinson: Hanno ragione, ma vi mostrano soltanto i dati degli ultimi 400 anni. Se si considerano i dati per un intervallo di tempo più lungo, si vede che le temperature oggi non sono particolarmente calde. La temperatura attuale è intorno alla media per i 3.000 anni scorsi. Era molto più caldo durante l'optimum climatico medioevale di 1.000 anni fa (si veda figura 1). Il clima, come sappiamo dalle annotazioni storiche, era perfettamente buono durante quel periodo caldo. In effetti, era un po' migliore. Così, sì, è il periodo più caldo negli ultimi 400 anni. Inoltre, la temperatura, che sta aumentando molto lentamente, è correlata con l'attività del sole, non con l'uso degli idrocarburi (si veda figura 3).

TNA: Quelle stesse persone direbbero che la scienza ha parlato, che la CO2 è la causa. Cosa ne dite?

Dott. Robinson: Gore, ed altri, ci dicono che la CO2 è una sostanza inquinante e che gli esseri umani hanno causato questo terribile problema. Ma realmente l'atmosfera contiene un sacco di anidride carbonica. L'anidride carbonica, l'acqua e l'ossigeno sono necessari per la vita. Senza queste sostanze nell'atmosfera, la vita non sarebbe possibile. Tutto il carbonio nei nostri corpi inizia come anidride carbonica atmosferica. In più, noi stiamo aggiungendo soltanto moderatamente e temporaneamente ai livelli della CO2.

L'anidride carbonica si muove attraverso l'atmosfera nella sua strada verso gli oceani e la biosfera. L'uso umano ha causato un aumento transitorio durante il secolo passato – da circa lo 0.03 per cento allo 0.04 per cento delle molecole atmosferiche. L'uomo sta producendo circa 8 gigatons all'anno, ma ci sono 40.000 gigatons nella biosfera e negli oceani.

TNA: Da dove vengono?

Dott. Robinson: Sono già lì – generati come parte della natura. Fra il 1880 ed il 1890, il livello di CO2 nell'atmosfera era di circa 295 ppm [parti per milione]. Per un confronto, questo ufficio ora sta aumentando verso 1.000 ppm perché stiamo tutti esalando anidride carbonica.

L'aumento causato dall'uomo nell'atmosfera non è permanente, ma provvisorio. Questo aumento è mantenuto soltanto dalla nostra produzione e, non appena smetteremo di produrne in qualche momento futuro in cui la nostra tecnologia avanzerà, tornerà al suo livello naturalmente controllato.

Quando usiamo gli idrocarburi, l'anidride carbonica risultante passa attraverso l'atmosfera nel suo moto verso agli oceani e la biosfera, così c'è un aumento nell'atmosfera. L'anidride carbonica sta un periodo molto corto di circa sette anni nell'atmosfera. Tuttavia, quando è nella più alta concentrazione, è meraviglioso per noi perché fa crescere le nostre piante più velocemente, il che aumenta sensibilmente la quantità e la diversità della vita animale e vegetale.

TNA: Al Gore inoltre dice che la IPCC dell'ONU ha parlato ed il dibattito è finito, perché c'è un consenso. Cosa ne dite?

Dott. Robinson: Ora l'ONU sostiene di avere circa 2.500 persone e circa 600 scienziati seriamente coinvolti. Questo è ciò che Al Gore indicherebbe ad oggi.

Abbiamo più di 22.000 scienziati firmatari della nostra petizione sul riscaldamento che hanno visionato la questione e concluso essenzialmente l'opposto di questa gente delle Nazioni Unite. Questo non dice niente sulla scienza. La scienza non dipende dai voti. Che ne abbiamo 22.000 e l'ONU può averne 600, non importa. L'unica cosa che la nostra petizione dimostra è che non c'è consenso fra gli scienziati a sostegno delle asserzioni dell'ONU.

Le questioni scientifiche non vengono mai risolte in questo modo. La scienza riguarda la verità naturale. La verità non necessita di alcun avvocato. Si impone da sé.

Nella scienza, uno scienziato può scoprire la verità su qualcosa. Allora sviluppa un'ipotesi e l'ipotesi è esaminata attraverso vari mezzi. A condizione che l'ipotesi superi le prove sperimentali, essa diventa più forte e più ci si conta – a meno che venga a mancare una prova sperimentale. Se è un'ipotesi molto buona con una vasta utilità, può spargersi in tutta l'intera comunità scientifica e trasformarsi in una parte della base della conoscenza scientifica. Il processo tramite cui questo è fatto non è la cosa importante. La verità è importante. La verità scientifica non si determina con votazioni o convocando riunioni.

TNA: Ma guardando alle dichiarazioni di Nazioni Unite, IPCC e media, il pubblico medio può essere portato a credere che abbiano calcolato il riscaldamento globale.

Dott. Robinson: La scienza del clima è una scienza molto primitiva. L'atmosfera è un sistema complicato, in qualche modo simile alla biochimica umana. Conosciamo alcune cose, ma non conosciamo la maggior parte dei fatti necessari. Com'è noto, i climatologi hanno difficoltà a predire il tempo con una settimana o due in anticipo. Certamente non possono predire il clima per molti anni a venire.

Ci sono alcuni scienziati molto bravi, come Richard Lindzen al MIT, che lavorano sui particolari della teoria del clima e tentano di capire dettagliatamente l'atmosfera. Stanno avanzando lentamente verso la soluzione finale di questo sistema molto complesso. Oggi, questo sistema può essere valutato soltanto empiricamente perché ancora non è compreso.

Possiamo mostrare che l'ipotesi di riscaldamento globale causato dall'uomo è falsa, tuttavia, perché abbiamo abbastanza dati empirici per falsificare questa ipotesi. Il riscaldamento globale causato dall'uomo è un'ipotesi a cui sono venute a mancare tante prove sperimentali da essere chiaramente senza valore.

TNA: Alla persona media, quei rapporti della IPCC paiono molto autorevoli, molto preoccupanti. A noi sembra come una battaglia fra due schieramenti di esperti. Come possiamo sapere a chi credere?

Dott. Robinson: In primo luogo, solo perché l'ONU ha speso un'enorme quantità di denaro per convocare riunioni di 600 persone principalmente interessate – molte delle quali stanno ricevendo concessioni di ricerca ed altri benefici accessori per partecipare – per provare a determinare qualcosa che non è conoscibile con i dati e le tecniche attuali e per produrre un rapporto, non dimostra niente.

Inoltre, molti di questi 600 non sono d'accordo con le conclusioni a cui l'ONU-IPCC fa pubblicità. Agli scienziati non è mai permesso di approvare o disapprovare la relazione finale e molte delle osservazioni che presentano per la pubblicazione nel rapporto sono rifiutate dai burocrati dell'ONU.

In primo luogo, il rapporto che inizialmente è stato rilaciato al pubblico dall'ONU-IPCC è un sommario esecutivo messo assieme da una manciata di persone compresi burocrati, politici, operatori dell'ONU ed alcuni scienziati. Pubblicano un resoconto sommario con propaganda dell'ONU dentro. Quindi ritornano ai rapporti dei 600 scienziati ed inseriscono delle frasi in quei rapporti in modo che siano conformi al sommario.

In nessun momento in questo processo i 600 votano l'approvazione o la disapprovazione del loro stesso rapporto o del resoconto sommario. Così questo rapporto non è neppure approvato dalle persone che si sostiene l'abbiano creato. Questo è un processo fraudolento.

TNA: Non usano lo stesso vostro insieme dei dati?

Dott. Robinson: Sì, per la maggior parte. Salvo che spesso non eticamente omettono quella parte dei dati che non collima con la loro ipotesi. Selezionano la parte dei dati che favorisce la loro conclusione e scartano il resto.

Se giocate con i dati, potete falsificare. Così l'ONU raccoglie solo parte dei dati. Noi li consideriamo tutti.

TNA: Gli scienziati che non hanno timore di parlare sono accusati tipicamente dagli ambientalisti di essere pagati dalle compagnie petrolifere.

Dott. Robinson: Bene, non siamo mai stati abbastanza fortunati da ricevere soldi da loro e intendo in ogni senso, personalmente, professionalmente nel nostro laboratorio, o in qualsiasi maniera. Non abbiamo ricevuto mai una moneta da dieci centesimi di dollaro da qualcuno che avesse un interesse economico specifico in questa questione. Tuttavia, il potere dell'ONU di controllare e razionare l'energia nel mondo – il reale obiettivo della loro attività - avrebbe un effetto terribile e negativo sulle vite di tutti gli americani. In questo senso, tutti i nostri sostenitori hanno un interesse economico.

TNA: Al Gore inoltre fa una grande questione della recessione dei ghiacciai.

Dott. Robinson: Ma mostra soltanto i dati per intervalli limitati di tempo che sembrano sostenere le sue affermazioni. Qui c'è la curva dei ghiacciai mondiali (si veda figura 2) basata su una media dei ghiacciai di tutto il mondo per cui ci sono buone annotazioni. Alcuni ghiacciai in realtà stanno aumentando, ma in media i ghiacciai stanno diminuendo – verso lunghezze più normali tipiche delle temperature globali medie di lunga durata. Questa curva è compensata entro 20 anni perché c'è un ritardo di circa 20 anni fra l'aumento di temperatura e la riduzione dei ghiacciai.

Così l'aumento di temperatura riflesso nelle lunghezze dei ghiacciai comincia circa nel 1800. I ghiacciai si stanno riducendo da 200 anni. Hanno cominciato a ridursi un secolo prima che quantità significative di CO2 fossero prodotte dall'attività umana. Noti inoltre che la riduzione è lineare. L'uso degli idrocarburi è aumentato di sei volte e il tasso di fusione dei ghiacciai non è cambiato affatto.

I ghiacciai hanno cominciato a ridursi molto prima che usassimo quantità significative di idrocarburi e, quando abbiamo sestuplicato la nostra produzione, il tasso di riduzione non è cambiato. Di conseguenza, l'uso umano dell'idrocarburo non è evidentemente la causa della riduzione dei ghiacciai o del leggero aumento naturale della temperatura che sta causando quella riduzione.

TNA: Quindi che cosa sta causando il riscaldamento della terra?

Dott. Robinson: Un buon indizio è contenuto nei dati che mostrano la temperatura dell'aria artica contro l'attività solare (si veda figura 3). C'è una buona correlazione. Anche la temperatura in superficie contro i dati sull'attività solare correlano bene (si veda figura 4).

TNA: Cosa pensa della dimostrazione di Gore nel suo film, con quei grafici molto grandi, che la temperatura segue la traccia della CO2 ed è, quindi, la causa di quel riscaldamento?

Dott. Robinson: In quelle curve, la temperatura sale prima della CO2 e scende prima della CO2. La CO2 è in ritardo sulla temperatura. Ed il motivo è che l'aumento della CO2 è causato dall'aumento di temperatura piuttosto che viceversa. Quando le temperature aumentano, l'anidride carbonica viene rilasciata dagli oceani, proprio come l'anidride carbonica dalle bibite analcoliche quando la loro temperatura aumenta. Gore mostra le curve con povera risoluzione, di modo che questo non può essere notato dall'osservatore. Il suo film è pieno di dozzine di altri errori e false dichiarazioni intenzionali.

Il mio favorito è la parte in cui Gore dice che “gli scienziati che si specializzano nel riscaldamento globale hanno i modelli al computer che molto tempo fa hanno predetto questa scala di aumento di temperatura.” Quindi visualizza un grafico delle loro presunte “previsioni” e delle pretese temperature reali.

Questo grafico è fasullo in diversi sensi, ma il più notevole è che la curva prevista dal computer comincia nel 1938 – prima che sia Al Gore che il computer fossero stati inventati. A meno che Al Gore abbia inventato il computer prima di nascere, e non lo abbia mostrato a nessuno tranne che ai modellatori del clima fino a dopo la II Guerra Mondiale, questo è impossibile, perché non c'erano computer nel 1938!

TNA: Parlando dei computer, permettere che l'ONU assuma la direzione dell'energia mondiale avrebbe un grande effetto sul nostro livello di vita, o no?

Dott. Robinson: Uno stimato nove per cento dell'energia degli Stati Uniti oggi è usato per alimentare i computer ed Internet. Questa tecnologia non può esistere senza energia. Le automobili richiedono energia. Non potete riscaldare la vostra casa senza energia.

Se l'ONU controlla, raziona e tassa l'energia, avrà il potere di decidere se potete far funzionare una stufa a legno, se potete far funzionare un'automobile, o se potete usare la tecnologia che permette la nostra vita moderna. Quando lo dite alla gente, vi guardano strano. Non credono che possa accadere.

Il potere di tassare e razionare l'energia è il potere di controllare il mondo – di avere il controllo della vita e della morte su ogni essere umano sul pianeta. Nessun governo dovrebbe mai avere questo potere. Il programma di Nazioni Unite e IPCC non riguarda il clima o la salvezza dell'ambiente. Riguarda il potere e il denaro – montagne di denaro.

Se Gore e l'ONU avranno successo, l'effetto non sarà solo la diminuita prosperità negli Stati Uniti. Nei paesi sottosviluppati, miliardi di persone si stanno sollevando dalla povertà grazie all'energia degli idrocarburi. Se la loro disponibilità di energia sarà razionata e tassata, scivoleranno indietro nella povertà, nella miseria e nella morte. Questo soddisfa il programma di controllo della popolazione delle Nazioni Unite.

Se l'abuso e la falsificazione del metodo scientifico che guida la mania del riscaldamento causato dall'uomo avrà successo, causerà i più grandi atti di genocidio umano che il mondo abbia mai conosciuto.

Deve essere fermato.

martedì 12 febbraio 2008

Altre liste..

Riportiamo dal sito effedieffe* un bell'articolo di Maurizio Blondet sugli eccessi della paranoia, per usare un eufemismo.

Maurizio Blondet www.effedieffe.com
12/02/2008

Le liste di proscrizione sono una specialità della nota lobby.
Lo scopersi a mio danno nel 1993, quando un collega, tornato da un servizio su una riunione ONU in Austria, mi portò - sgomento - un voluminoso dossier composto dall'Anti Defamation League of B'nai B'rith.
Era una lista di «antisemiti» europei.
Il rapporto, una vera schedatura, veniva distribuito in copie a tutti i delegati e i giornalisti presenti.
C'era il mio nome.


Venivo segnalato a chi di dovere perché pochi mesi prima, sul settimanale «Il Sabato», avevo raccontato di come il miliardario canadese Edgar Bronfman, aveva promesso a Gorbaciov (allora padrone dell'URSS) la clausola di «nazione più favorita» per Mosca - uno status privilegiato negli scambi commerciali con gli USA -, a patto che Gorby mandasse in Israele due milioni di ebrei sovietici.
La lista di proscrizione della ADL non negava la veridicità della notizia (che del resto avevo tratto dal settimanale americano Newsweek): solo, la bollava come «antisemita».


E' così che fanno: la loro professione non è il giornalismo e la smentita di informazioni false, ma la delazione e la censura, con relativa intimazione di repressioni legali e la volontà di danneggiare e diffamare.
Fu la prima volta in cui scoprii di essere schedato come «antisemita».


Su questa schedatura feci un articolo su Italia Settimanale diretta da Marcello Veneziani.
Riferii che tra gli «antisemiti», insieme al sottoscritto, i massoni ebraici americani avevano messo anche Irene Pivetti e Gianfranco Miglio.
Non mancavano il cardinal Camillo Ruini («antisemita» per aver detto, in non so quale omelia, che Gesù era stato crocifisso dagli ebrei) né il cardinale Pappalardo, allora arcivescovo di Palermo,
il quale - in tutt'altro contesto - aveva usato un'espressione tradizionale nel cattolicesimo, «Sinagoga di Satana» per indicare genericamente i malvagi.
La Pivetti fece persino un'interrogazione in Parlamento.
Non ottenne mai risposta dal ministero dell'Interno.


Da allora, l'ADL ha sempre riportato il mio nome nella sua lista.
Uno stralcio di uno dei tanti aggiornamenti dell'annuale rapporto: «Comunione e Liberazione, published an editorial by Maurizio Blondet on the programs and powers of what the journalist called the 'temple lobby', a group of wealthy Jews affiliated with freemasonry. The group, which, according to Blondet, was led by Edgar Bronfman, president of the World Jewish Congress, aimed to restore the temple in Jerusalem. Blondet claimed that the 'lobby' influenced the American administration to soften its policy toward the USSR, in exchange for which the USSR would authorize a massive immigration of Soviet Jews to Israel, thereby strengthening the Jewish state.
In Blondet's words, the 'bloody repression' of the Palestinian uprising wasjust part of the lobby's plan for restoring the temple. He further contended that the same group had directed the 'defamation campaign' against Austrian president Kurt Waldheim».


Tutto ciò di cui mi accusa questo passo è pura verità, e sono pronto a dimostrarlo ancora una volta (l'ho già fatto in un saggio, «I fanatici dell'Apocalisse», edito da Il Cerchio di Rimini): esiste e prospera a Gerusalemme una scuola rabbinica, la Ateret Cohanim, che raccoglie fondi per al ricostruzione del Tempio, e li riceve dalla diaspora ma anche dai protestanti fanatici americani.
Ma naturalmente, prima di dire la verità bisogna chiedere il permesso a lorsignori: potrebbe essere una notizia «antisemita».


Va ricordato che nello stesso periodo, nel dicembre 1992 e nell'aprile 1993, le sedi della ADL a
San Francisco e a Los Angeles furono perquisite da agenti dell'FBI, che cercavano (e trovarono) una schedatura enorme - e continuamente aggiornata da un apposito ufficio, la Fact Finding Division, un archivio tenuto da tale Irwin Swall dal 1962 - che teneva schede non solo di militanti politici anti-israeliani, ma di pastori e sacerdoti e singole persone musulmane, di club e associazioni locali, di docenti universitari da tener d'occhio.
Anche se poche potevano essere definite «antisemite», sia pur nella vastissima accezione che il termine ottiene quando viene adottato dalla nota lobby.


L'FBI appurò che la schedatura veniva aggiornata da informatori: studenti che denunciavano professori per «antisemitismo», ma anche poliziotti locali, evidentemente pagati per il servizio: fornivano le schede tenute dalla polizia alla ADL.
Illegalmente.
L'attorney general di San Francisco, Arlo Smith, definì il tutto «la più grossa rete di spionaggio operante su scala nazionale».
Il relativo processo penale, avviato, fu insabbiato.


Forse per prudenza, da allora la schedatura viene compilata e diffusa dallo «Stephen Roth Institute», con sede all'università di Tel Aviv: dove evidentemente fanno capo le delazioni raccolte da volonterosi di tutto il pianeta.
Questo centro pubblica una lista annuale dei nomi sgraditi al sionismo, «Antisemitism Worlwide».


Ecco un esempio a caso, tratto dalla schedatura 2001-2003, al capitolo «Italy», curato da tale Adriana Goldstaub: «In 2003 two books by Maurizio Blondet were published (Edizioni EFFEDIEFFE). The first, '11 settembre colpo di Stato in USA' (9/11, Coup d'état in the USA), underscores the Jewishness of certain figures he regards as 'conspirators'. The second, 'Osama Bin Mossad', attributes a series of international political events that occurred after 9/11 to a conspiracy hatched by the 'Jewish international'. Former SS man Erich Priebke and his attorney Paolo Giachini authored the book Vae Victis, an all-out defense of Hitler's political ideal which contains classic anti-Jewish stereotypes. 'Palestina su carta' (Palestine on Paper) is a collection of noteworthy examples from the work of satirical cartoonist Vauro (see above). The cartoons depict Israeli society as barbarous and sadistic, and the Palestinians are often compared with the Jews under Nazism».


Come si può notare, si pratica l'amalgama diffamatorio: il sottoscritto e il vignettista Vauro, noto comunista, siamo messi nello stesso sacco con Erich Priebke, con cui né io né Vauro c'entriamo nulla.
Se si ricorda che Priebke, assolto dalla corte militare italiana competente, fu ri-arrestato per ordine del ministro incompetente Flick (un caso di «giustizia esecutiva») dopo che gli squadristi ebreo-romani comandati da Pacifici fecero una violenta piazzata, minacciando fisicamente i giudici militari, si capirà che queste schedature non sono tanto innocue: indicano bersagli da colpire.
Le squadre d'azione di Pacifici hanno ricevuto in Israele addestramento militare.


Una superficiale ricerca su Google basta ad accertare i numerosi siti che mi schedano e partecipano, evidentemente, a segnalare il mio nome alla centrale della Tel Aviv University, il database per i futuri linciaggi.
Scopro che si è occupato di me un «American Jewish Commitee», che calunnia asserendo una «Blondet's reliance on the «Protocols of the Elders of Zion» (Blondet si rifà ai Protocolli dei Savi di Sion: un testo mai da me citato; io mi «rifaccio» ad articoli e studi pubblicati oggi, ad informazioni accertate).
La calunnia si può vedere a questo indirizzo: www.ajcarchives.org/Files/1990_8_WestEurope.pdf.


Sono schedato e additato anche del JPR, «Jewish Policy Research», uno schedario di delazioni formato in Gran Bretagna (JPR www.axt.org.uk/antisem/archive/archive1), che tiene d'occhio ogni persona che ha osato manifestare la più piccola critica ad Israele.
«In 2005 Catholic traditionalist journalist Maurizio Blondet joined La Padania as a columnist.
The author of several antisemitic books, Blondet now writes a weekly column called 'The Conspirator', devoted to conspiracy theories. Blondet also publishes anti-Jewish articles almost daily on the online newspaper of the Catholic fundamentalist publishing house EFFEDIEFFE».


Non sono solo.
Si addita al ludibrio anche «The Italian economist and MP Guido Crosetto, of Forza Italia», la cui colpa è indicata così: «referred to 'the influence of Jewish and American masons' in Italy».
Inoltre, si denuncia «A well-known professor of philosophy at Turin University, who signed a petition initiated by far left students to ban Israeli delegates from appearing at the university; accused Israel, in an interview to the Turin-based newspaper La Stampa (24 May 2005), of carrying out 'a racist and inhuman policy, a downright extermination war which seems bound to end only when the other is annihilated'. He also justified Palestinian suicide terrorism ('Palestinians are forced to explode themselves')».


Questo «ben noto professore dell'Università di Torino» è Gianni Vattimo: è significativo che il suo nome, al contrario del mio ed altri che evidentemente non hanno alle spalle né La Stampa né una casta, non venga fatto a tutte lettere.
Sarebbe impossibile elencare le altre centrali intente a formare liste di proscrizione, tanto sono numerose: mi limito a citare qui un «Sassoon International Center for the Study of Antisemitism», e un «JihadWatch.org», che si occupano spesso di me, non di rado con termini insultanti e calunniatori.
Poi ci sono i centri italiani, che segnalano i presunti «antisemiti» ai centri di raccolta internazionali. Il primo è ovviamente Informazionecorretta.


Poi c'è il «Centro di Documentazione Ebraico Contemporanea» (CDEC), dove un Giorgio Sacerdoti mi segnala a chi di dovere fra gli «autori più recenti come don Curzio Nitoglia, Maurizio Blondet o A. Smith», che «si ispirano al modello cospirativo ritornato in voga, oppure alle 'trame' del sionismo internazionale o delle lobby ebraiche che comanderebbero in America o in Italia».
C'è l'«Osservatorio sul pregiudizio antiebraico contemporaneo», che «riunisce articoli, informazioni, studi, pubblicistica ed episodi sulla dimensione dell'antisemitismo in Italia ed in Europa oggi, le sue nuove manifestazioni e le iniziative per contrastarlo. Il portale si rivolge a coloro che desiderano conoscenze di base sul tema e a coloro che intendono approfondirlo per motivi di studio, lavoro o impegno personale… Documenti sono classificati secondo tre aree territoriali: Italia, Paesi europei, Paesi extraeuropei»: insomma, una schedatura globale.
Questo sito invita a rivolgersi «per segnalazioni» a info@osservatorioantisemitismo.it, che è una entità semi ufficiale, del «Centro di Documentazione Ebraica».
Vi collaborano Chiara Ferrarotti, Stefano Gatti («per il reperimento degli articoli sulla stampa»), Maurizio Ghiretti («per la redazione delle schede esplicative»), e «Adriana Goldstaub coordina il progetto e ne cura la supervisione»: la stessa persona che cura la voce Italy per la schedatura mondiale di «Antisemitism Worldwide» della Tel Aviv University.
Insomma, è sempre la stessa ditta.


Non dimentichiamo il rapporto dal titolo «Neo antisemitism in today's Italy», una lista accusatoria compilata da Sergio Minerbi, già ambasciatore israeliano a Bruxelles, e pubblicato sulla «Jewish Political studies Review» nel 2003.
In esso, Minerbi denuncia come antisemita anche Sergio Romano, per questo motivo:
«Romano accuses the State of Israel of using the Shoah in order to reach 'international legitimacy', but does not provide an example of such activity. He affirms: 'For Israel, it has consisted in the past as a precious source of international legitimacy as well as an extraordinary diplomatic weapon'.
Romano adds that he sees in the 'evocation of the genocide and the denunciation of anti-Semitism' an instrument in the hands of Israel
».


Peggio: «22 Romano is judgment of the State of Israel is completely baseless when he writes: 'The memory of the received humiliations and a sense of intellectual superiority has created a war-mongering, imperialist, arrogant nation, and as De Gaulle said in 1967, 'domineering'. The Israeli is the 'Ubermensch' of the Near East. '34 This last definition, which compares the Israeli (yet another generalization) to the Nazi 'superman', is particularly offensive because it establishes a similarity between Israelis and Nazis which is nothing less than revolting».
E' «rivoltante» ciò che dice Sergio Romano, ma non è rivoltante schedare gli oppositori giornalistici di Israele insieme a Priebke, per «stabilire un'equivalenza» tra Blondet e le SS.
Loro possono.


Minerbi ha notoriamente bollato come antisemita anche Alberto Asor Rosa, docente alla Sapienza di Roma, intellettuale di sinistra.
Perché?
«It is senseless to affirm that: 'The West's culpability towards Judaism has been compensated, assuming a weight of culpability just as great towards Islam».
Guai a confrontare il peso della colpa verso Israele con quello verso l'Islam: questo è «insensato» e dunque «antisemita».
Zelante inquisitore, Minerbi segnala a chi di dovere persino Barbara Spinelli.
Essa ha scritto «a virulently anti-Semitic article. In October 2001».
Infatti, la Spinelli scrisse: «Israel constitutes a scandal for the way it has been established, for the sacrifices its birth has inflicted on the Palestinian citizens who had not taken part in the annihilation of the Jews in Europe. Last, but not least, for the way in which Moses' religion inhabits our planet, validating rights which are often meta-historical rather than historical, linked to sacred texts more than to the regular becoming of the people and the time».
Così scrivendo, «Spinelli demonstrates either an astounding ignorance of Judaism or a serious case of bad faith».
Ignoranza o malafede: a lorsignori è permesso insultare.


Deciso a smascherare tutti, ma proprio tutti gli antisemiti che pullulano in Italia, Minerbi aggiunge: «Also the Catholic Church is profoundly anti-American and pro-Islam, as was demonstrated during the war in Iraq».
La colpa del Papa della richiesta di perdono, Giovanni Paolo II, fu di levare la sua voce «contro la guerra in Iraq».
Anzi peggio «whenever the Church expressed its opposition to the war in Iraq, it never forgot to mention the 'legitimate rights' of the Palestinians».
Come si sa, alludere ai «diritti legittimi dei palestinesi» è già antisemitismo.


Dopo la Chiesa, di odio verso Israele vengono denunciati i giornalisti: «After the second intifada started, new heights of hatred toward Israel have been heard in Italy: there were numerous champions of the anti-Israeli campaign in the Italian press, such as Igor Mann and Ugo Tramballi, as well as Leonardo Coen and Riccardo Cristiano, to mention just a few. For the major part of the Italian press, it was Ariel Sharon who started this intifada by visiting the Temple Mount in Jerusalem».
Ugo Tramballi (24 Ore), Igor Man (La Stampa), Leonardo Coen (di Repubblica, incidentalmente ebraico), Riccardo Cristiano (RAI), tutti «campioni di antisemitismo» per aver detto che l'intifada fu scatenata dalla passeggiata di Sharon sulla spianata delle moschee: ossia la pura e semplice verità. Anche l'ambasciatore italiano Vento è additato da Minerbi come antisemita, per aver detto, al principio della seconda Intifada, che «Israele sta perdendo la guerra dell'immagine».


Questi passi bastano a mostrare quale senso della misura, quale sobrio equilibrio e oggettività imparziale anima questi denunciatori nel «segnalare» i sospetti da vigilare alla centrale-schedature di Tel Aviv.
Quindi, si può giudicare la fondatezza dell'allarme e dell'indignazione seguito alla cosiddetta «lista nera» dei docenti della Sapienza che fanno lobby per Israele.
In un Paese meno servile, il fatterello sarebbe stato archiviato come ridicolo.
Ma il punto è che l'indignato allarme della comunità non ha di mira l'anonimo blogghista che ha postato una lista già nota dal 2005; coi suoi toni acutissimi e paranoici, mira a provocare la chiusura di siti che danno informazioni sgradite, come il nostro.


La «lista nera antisemita» è stata la scusa per lanciare una vera caccia alle streghe, alzando il tiro e contando su interventi censorii o polizieschi a più vasto raggio.
Lo ha detto la Nirenstein sul Giornale (1): «I siti che criminalizzano gli ebrei e Israele insieme sono tanti, e di tutte le parti estreme. […] Le orride balle come quella che accusa gli americani di essersi autodistrutte le Twin Towers con l'aiuto del Mossad lanciano sempre l'idea di una cospirazione giudaico-americana. L'odierno antisemitismo, che a loro piaccia o no, è nutrito da personaggi noti come Giulietto Chiesa, come Blondet, come Gianni Vattimo che originano e rilanciano opinioni complottiste antisraeliane e antiamericane».


Eccoli qua i veri bersagli: quelli che dubitano che le Twin Towers siano state abbattute da Osama bin Laden sono, già per questo, «antisemiti».
Persino Giulietto Chiesa, che nel suo libro e nel suo film «Zero» ha evitato accuratamente di citare gli indizi di un coinvolgimento dell'intelligence israeliana nell'11 settembre: dal messaggio ricevuto dalla Odigo (ditta israeliana di instant mnessaging, avvertita in anticipo di quel che sarebbe successo quel giorno), fino agli «israeliani danzanti», arrestati dalla polizia di New York perché festeggiavano l'evento e si fotografavano allegri con le Torri in fiamme sullo sfondo, e che risultarono ex- militari israeliani.
In questo Paese dove si può, anzi si deve, discutere di tutto - eutanasia, libera droga, nozze gay - è vietato parlare dell'11 settembre se non nella versione ufficiale.
Altrimenti si è «antisemiti».
Ma che c'entra?


Non solo: si è «antisemiti» che costringono la Nirenstein a «vivere blindata» e protetta dalla scorta di polizia.
Sulla blindatura della Nirenstein, posso attestare che è almeno parzialmente vera.
Di recente, un gruppo di produzione televisiva ha proposto una serie di dibattiti fra la Nirenstein e Guzzanti da una parte, e Giulietto Chiesa, Cardini, Levi di Gualdo e Blondet dall'altra.
Scegliesse la Niresntein con chi polemizzare.
Invece la Niresntein si è «blindata»: nel senso che non affronta un dibattito.
Come insegnano a Tel Aviv, già discutere con chi espone dati e informazioni sgradite ad Israele, anche solo per smentirle, significa legittimare l'interlocutore.


Invece, l'interlocutore va schedato, criminalizzato come antisemita razzista, «negazionista» complice delle Fosse Ardeatine e mandante di nuove Shoah, non ammesso a parlare e a difendersi, linciato sui giornali e consegnato alla psico-polizia.
La professione della Nirenstein non è il giornalismo e il libero dibattito, è la propaganda bellica, la psy-war e la repressione.
E questa repressione ha successo.


Dal 2003 l'operazione di segnalazione e schedatura è stata avocata dallo Stato americano, l'unica superpotenza rimasta.
Il Dipartimento di Stato è tenuto a compilare un «Report on global anti-semitism», che naturalmente si avvale delle denunce e delazioni già organizzate, per dir così, privatamente, dai figli di Sion e dai volonterosi sayanim dilettanti.
E' stato il presidente Bush a emanare questa nuova legge: occorre «monitorare l'antisemitismo globale e classificare annualmente ogni Paese in base al trattamento che riservano agli ebrei», ha detto il presidente di tutte le guerre infinite: «Questa nazione farà la guardia; state certi che faremo sì che il vecchio impulso dell'antisemitismo non trovi un rifugio nel mondo moderno».
Detta da un simile personaggio, è una minaccia concreta: si può finire anche nel Gulag di Guantanamo.


In ogni caso, l'ordine del Reich è stato impartito, e come accade in questo genere di regimi, subito trova lo zelo dei delatori volontari.
Che hanno capito dove il potere vuole arrivare a colpire, e prestano la loro opera.
Il 9 febbraio, su Repubblica a pagina 10, a proposito della lista dei professori sionisti è stato intervistato tal Bruno di Porto.
Di punto in bianco, questo personaggio dice: «…»... «E poi c'è chi si firma, come un giornalista allontanato da una testata cattolica [Avvenire], che continua a mandare in internet messaggi terroristici, seminando odio contro gli ebrei».
Non so chi sia questo Bruno Di Porto, che querelerò.
So che il suo linguaggio rivela il suo animo.
Non fa il mio nome (la viltà è tipica di tali individui), ma mi cita come «un giornalista allontanato da una testata cattolica».


A dire il vero, da Avvenire sono stato «licenziato», per uno scontro con il direttore che nulla aveva a che fare con il tema in oggetto.
Di Porto preferisce usare un termine da questurino: Blondet «è stato allontanato», insinuando con ciò che avrei dei «precedenti», come dicono in Questura.
E questo pregiudicato, già noto e sottoposto a vigilanza, «continua a mandare messaggi terroristici, seminando odio contro gli ebrei».
Il terrorismo non è quello che fa Israele affamando e bombardando palestinesi e uccidendo bambini, ma quello di chi denuncia a Israele.
L'odio non è quello praticato da una nazione dove vige l'apartheid e che si è circondata di un muro di 600 chilometri, piena di testate atomiche; è quello di chi denuncia questo orrore e scandalo come Quarto Reich.
Firmandosi, per giunta: tanto più facile catturarlo e distruggerlo.


Quando sorgono tali regimi, sorgono subito i Di Porto: gente che ha capito da che parte conviene stare, e si crea delle benemerenze denunciando e segnalando, con insinuazioni calunniose.
E' la stirpe dei «willing executioner», dei carnefici volontari, ausiliari preziosi per ogni polizia dedita a reprimere la verità: Ghepeù, Nkvd, Gestapo, Stasi, Shin Beth.

Maurizio Blondet



Note

1) Fiamma Nirenstein, «La mia vita blindata per colpa degli antisemiti», Il Giornale, 10 febbraio 2008. L'incipit è una confessione ridicola: «In realtà mi aspettavo di trovarmi in lista fra Nelken e Nivarra; ci sono rimasta quasi male, dato che in fondo faccio un corso tutti gli anni all'università». La Nirenstein si sente defraudata della sua parte di vittimismo. Tanto più che - delusione -
«I professori in lista sul sito in realtà sono ebrei solo in piccola parte». E insiste a lamentarsi: «Pensavo di essere stata marchiata e messa in lista, perché quel sito antisemita che ha messo in rete una lista di professori che avrebbero inquinato l'Università italiana con la loro cospirazione giudaica, nel passato recente si è occupato anche di me come di altri amici e colleghi». Invece stavolta niente. Peccato. Perché «anche un blog, se unito a tante altre minacce, può renderti la vita amara ed essere pericoloso». Ma si consola elencando le sue benemerenze di perseguitata: «Possono costringerti, raccontando per iscritto e alla radio, che invece di una giornalista sei una colonna israeliana, a vivere protetta ormai da tanti anni, come capita a me». Pene che lei sopporta eroicamente, in quanto «l'antisemitismo di quel genere è un contrappasso ben modesto per il grande dono di un'identità democratica e umanista che l'ebraismo ti regala». Solo l'ebraismo rende democratici e umanisti. Fiamma Nirenstein era democratica e umanista quando era comunista e voleva portare l'Italia fra i satelliti dell'URSS, e intanto lavorava per Paese Sera del PCI. Rimase democratica quando si stabilì in un kibbutz, e faceva collette per i Vietcong. Sempre più umanista e democratica durante la guerra dei Sei Giorni, quando, come ha raccontato alla Jewish World Review: «Scavai trincee e imparai qualche elemento di tiro». Fino al punto che, in Israele, diventò, come dice lei stessa, «an unconcious fascist». Ma sempre con identità democratica e umanista, che solo l'ebraismo ti regala. E si stupisce allegramente di se stessa: «A very famous Israeli writer told me on the phone a couple of months ago: 'You really have become a right-winger'. What? Right winger? Me? An old feminist human rights activist, even a communist when I was young?». Di destra io? Io che sono stata femminista, attivista per i diritti umani, anche comunista da giovane? Ma poi, sì, diciamocelo, solo noi ebrei possiamo diventare fascisti legittimamente, con quella identità che solo l'ebraismo ti regala. Una intervista tutta da leggere: Fiamma Nirenstein, «How I became an unconscous fascist», Jewish World Review, 15 luglio 2003. Non stupisce che sia stata, diciamo, «allontanata» da La Stampa ed oggi scriva i suoi deliri da «unconscous fascist» su Il Giornale, diventato da tempo il giornale con licenza di delirio, dato che ci scrive Guzzanti. Forse è per questo che il suo nome non appare nella «lista nera»: come lobbysta pro-Sion, è controproducente, anzi imbarazzante.


*per chi navigasse armato di etichette e pregiudizi, informiamo che si tratta di un giornale online diretto da Maurizio Blondet, cattolico conservatore...brrr! Non tremate lettori sinistri, le sue credenziali sono ottime: "allontanato" dalla rivista Avvenire - dove lavorava come inviato speciale - per uno scontro col direttore, dopo aver lavorato per il Giornale diretto da Montanelli, si è a sua volta licenziato dalla PAdania; dice chiaramente quello che pensa, fornendo ai lettori la possibilità di essere d'accordo o meno (cosa che fanno anche Repubblica o il Corriere....giusto?)

lunedì 11 febbraio 2008

Allarme liste antisemite

Si moltiplicano in internet i segnali di un antisemitismo nuovo e molto più pericoloso di quello dell'inizio del secolo, tutto sommato light se paragonato alla fredda furia omicida dei Palestinesi e degli Europei oggi. I primi odiano a tal punto li ebrei e la razza semita da essere disposti a dimenticare se stessi e gli altri 300 milioni di semiti arabi pur di odiare a cuor leggero. I secondi non solo fingono di essere dalla parte di Israele, dimostrandosi quidni ipocriti, ma osano pure impedirgli di finire il lavoro in quattro e quattr'otto, constrigendo i capi della terra promessa agli Askenazi ( per inciso - stocazzo - ma lasciamo perdere) a procedere ad una lenta, faticosa e dispendiosa pulizia etnica.

Presentiamo quindi un'altra lista di Ebrei, sì ho detto Ebrei, a titolo di prova di come l'odio serpeggi laddove non ce ne si renda conto. A futura memoria, perchè non si dica "non sapevamo". Sapevate eccome. Questi non sono 162...sono 8000!

Link

Il sito si presenta così:

After five thousand years of Jewish history, there remain but 15 million Jews. Most have learned the lessons of the pogroms, the Holocaust and, most recently, Arab/Islamic terrorism. They are the vast silent majority. Sadly, there are other Jews who have not learned a damn thing. They are the socialists, communists, anarchists and so-called "human rights" junkies and "peace and justice" activists. The well-being of Israel is the very least of their concerns. What they lack in number they more than make up in noise level. Yes, a few of these Self-Hating and/or Israel-Threatening Jews may be well-intentioned but grossly misinformed... call it brainwashed by wave after wave of anti-Israel propaganda. But most of them know the Truth but hate their heritage to such a degree that nothing else matters to them except bashing Israel right out of existence. In an October 22, 2004 Jewish Press Letter to the Editor, Isadore Frank got it 100% right when he wrote, "Unfortunately, the vast majority of American Jews... utterly secular, thoroughly liberal, abysmally ignorant of their heritage... are beyond redemption. Not only are large numbers of them unaware or apathetic about the inroads made by "Palestinian" propaganda, many are actually in agreement, at least to some degree, with [those scurrilous] 'Palestinian' claims."

e mette in guardia:

A
B C DE
F G HIJ

K L M
NOP QR S
TUVWXYZ



Click
any letter to see if YOUR favorite Jew is listed



la lista è infatti comodamente organizzata in ordine alfabetico.

Prosegue dunque in un'imparziale analisi della storia di Israele:

Israel is in a struggle for her very life. She is surrounded by nearly two dozen Arab countries [loro sono tutti uguali], some of whom have already tried several times to wipe Israel out of existence. There are also over 2 million so-called Arab-"Palestinians" between Israel and the Jordan River on sacred Jewish territory and who demand statehood even as they continue to send suicide-homicide bombers to murder Jews. And there are nearly a million and a half Arabs within Israel herself --- one-fifth of the "Jewish" State's total population --- whose loyalty to that Jewish State is questionable. In other words, Israel has a "full plate" --- enemies outside, along side and within!

Ha pure 300 bombe atomiche se è per questo, ma comunque se ne frega e non le dichiara pubblicamente nè si preoccupa di definire la propria "disciplina atomica" come fanno tutti gli altri (gli Usa ad esempio, fino alla fine della guerra fredda, hanno sempre avuto come linea l'uso della atomica solo in risposta ad un attacco atomico)

Israel signed a peace treaty with Egypt in 1979. Yes, there has been no-war but there is also no peace. All economic, social and diplomatic contact has ceased. The Egyptian Army continues to arm themselves to the teeth and rehearse battle drills on the Sinai Desert --- territory Israel handed over to them as part of that very peace treaty!

In 1993 Israel signed a peace treaty with the Palestine Liberation Organization [PLO] leadership in the hopes that Yasir Arafat had enough of Jew-killing and might actually be ready to lead a "Palestinian" nation. He and his so-called "Palestinian Authority" were to be offered most of Judea-Samaria (the "West Bank"), Gaza Strip and part of holy Jerusalem in exchange for ending their long-standing thirst for Jewish blood. But the murder of Jews continued and with unbridled ferocity. The total number of Jews stabbed, machine-gunned, burned or detonated in buses, restaurants and shopping malls since that "peace" treaty has soared to nearly 1,400. Based upon a 60:1 Israel-America population ratio, this would be the equivalent of 84,000 dead Americas losing their lives --- or twenty-eight September 11th terror attacks!

Questo vecchio vizietto di moltiplicare i morti sta sfociando nel ridicolo...comunque visto che vogliono giocare...per evitare di tornare a Gesù Cristo diamo un'occhiatina agli ultimi anni...

Durante la prima Intifada i morti Israeliani sono 160, quelli Palestinesi 1162 (wikipedia). Durante la seconda Intifada, smpre Wiki ci dice che al 28 settembre 2006, a sei anni esatti dall'inizio della Seconda Intifada, molti mezzi di comunicazione riportarono la cifra di 4312 morti palestinesi e di 1084 morti israeliani. Calcolando quindi il rapporto tra morti (5474) e popolazione (1.500.000 a Gaza + 1.900.000 in Cisgiordania= 3.400.000.), tenendo come unità di misura il numero di Americani (rapporto 90:1), si hanno 492.660 americani morti, pari a quasi duecento attacchi terroristici dell'11 settembre. E questi sono i palestinesi uccisi direttamente.

Tourists are no longer visiting Israel in large numbers. Unemployment is everywhere. Israelis are fearful of murderous attacks that could come at any time and at any place. Frustration and despair are commonplace and Israel needs all the support she can get! This is NOT the time for true friends to pick and scratch and dig into any less-than-perfect action that Israel may need to take.

But the Jewish People have amongst them a disproportionate number of Self-Hating and/or Israel-Threateners who, for reasons only a trained psycho-pathologist could possibly explain, have a sick need to conspire with the enemies of Israel. The notion of "circling the wagons" and protecting one's own is foreign to them and so they spew their venom toward Israel as they lick the boots of her enemies. These "anti-survivalist Jews reject, abase, disgrace and degrading themselves and their people. Call it a sickness or call it madness. It makes no difference. Israel pays the price for these traitors' actions.

"End the occupation," they collectively shout. "Stop settlement activities!" "End construction on the Apartheid Wall!" "Stop the ethnic cleansing of the Palestinians!" "Zionism is Nazism." "Ariel Sharon is Hitler!" "Sharon is a war criminal!" "Stop the holocaust upon the Palestinian people!" "Don't treat the Palestinians the way Hitler treated you!" "Peace Now - give peace a chance!" "Land for peace!" "Create one bi-national state!" "Stop the human rights abuses!"

If anyone still wonders how the Holocaust against European Jewry could have ever happened, all he has to do is observe the behavior of today's "Judenrat" traitors. They run forth to an anti-Semitic world trying to prove that THEY are the good Jews --- not those arrogant Israelis! The Truth, however, is that these radical, leftist, academic, socialist, "progressive," enlightened know-nothings are not even worthy of the name "Jew."

Il fatto che tali traditori siano nella maggior parte di casi completamente screditati e inseriti in liste di proscrizione tipo questa è sicuramente per loro un incentivo a comportarsi in tal modo, visti gli enormi vantaggi che derivano dall'attaccare gli ebrei ed israele - specie quando la comunità ebraica è la tua comunità - in un mondo che si dichiara laico fino al ridicolo, e intanto celebra a reti unificate la giornata della memoria, per ricordare morti di 60 anni fa proprio mentre figli e nipoti stanno, come dire, involontariamente agendo da aguzzini in quel campo di concentramento da un milione e mezzo di persone che è Gaza. Sì sì, è decisamente un mondo antisemita e laico.

Below is a Self-Hating Israel-Threatening List of nearly 8,000 Jews. Despite what they may or may not admit, they are NOT friends of Israel. Unfortunately, they are but the "tip of the iceberg" and so Masada2000.org will continue adding names and photos. If YOU know of other disgraceful Judenrats, feel free to pass on to us their names and information as to why they should be included on this list. (They don't even have to be famous!) You will remain anonymous.

Concludiamo con alcune immagini di questo antisemitismo che di nuovo serpeggia, più pericoloso che mai.




Bambini Israeliani firmano con messaggi d'amore le bombe che devastano il Libano e Gaza

Queste Bombe



Bambini Palestinesi ed soldati Israeliani




L'unica democrazia in medioriente!!



Reparti d'elite palestinesi: razzo qassam


F15 Israeliani



Bimbo palestinese rifà il letto nella sua cameretta


Un consiglio: cercate Gaza su Google news, è il metodo più veloce per rendersi conto.

domenica 10 febbraio 2008

Parco Sempione

Nuovo grande video di Elio feat. Maccio Capatonda



mercoledì 6 febbraio 2008

Paranoid - How I learned to stop worryin about me

Home made video with the song "Paranoid" written and played by me



It's just for fun