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mercoledì 16 aprile 2008

Aspen Institute

Dal blog di Santaruina

Sono carini tutti insieme no? Noo? No!

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mercoledì, 16 aprile 2008
Aspen Institute
Il “metodo Aspen” privilegia il confronto ed il dibattito "a porte chiuse"


Identità


Aspen Institute Italia è un'associazione privata, indipendente, internazionale, apartitica e senza fini di lucro dedicata alla discussione, all'approfondimento e allo scambio di conoscenze, informazioni e valori.[...]
The Aspen Institute nasce negli Stati Uniti nel 1950 per iniziativa di un gruppo di intellettuali e uomini di affari americani; in Italia l'Istituto nasce nel 1984 e ha oggi una sede centrale a Roma e un ufficio a Milano.

Missione

La missione dell'Istituto è l'internazionalizzazione della leadership imprenditoriale, politica e culturale del paese e la promozione del libero confronto tra culture diverse, allo scopo di identificare e valorizzare idee, valori, conoscenze ed interessi comuni.
L'Istituto concentra la propria attenzione verso i problemi e le sfide più attuali della società e della business community, e invita a discuterne leader del mondo industriale, economico, finanziario, politico, sociale, culturale in condizioni di assoluta riservatezza e di libertà espressiva.

Metodo

Il “metodo Aspen” privilegia il confronto ed il dibattito "a porte chiuse", favorisce le relazioni interpersonali e consente un effettivo aggiornamento dei temi in discussione.
Lo scopo non è quello di trovare risposte unanimi o semplicemente rassicuranti, ma di evidenziare la complessità dei fenomeni del mondo contemporaneo e stimolare quell'approfondimento culturale da cui emergano valori ed ideali universali capaci di ispirare una leadership moderna e consapevole.


Comitato Esecutivo

Luigi Abete
Giuliano Amato
Lucia Annunziata
Alberto Bombassei
Francesco Caltagirone
Giuseppe Cattaneo
Fedele Confalonieri
Francesco Cossiga
Maurizio Costa
Gianni De Michelis
Umberto Eco
John Elkann
Pietro Ferrero
Jean-Paul Fitoussi
Franco Frattini
Cesare Geronzi
Piero Gnudi
Gian Maria Gros-Pietro
Enrico Letta
Gianni Letta

Emma Marcegaglia
Francesco Micheli
Paolo Mieli
Mario Monti
Tommaso Padoa Schioppa
Corrado Passera
Riccardo Perissich
Angelo Maria Petroni
Mario Pirani
Roberto Poli
Ennio Presutti
Romano Prodi
Gianfelice Rocca
Cesare Romiti
Paolo Savona
Carlo Scognamiglio
Domenico Siniscalco
Lucio Stanca
Robert K. Steel
Giulio Tremonti
Giuliano Urbani
Giacomo Vaciago


Romano Prodi, Tommaso Padoa Schioppa, Gianni Letta, Cesare Romiti, Fedele Confalonieri, Gianni de Michelis, Giulio Tremonti.
Solo un distinto salotto, un luogo tranquillo in cui smessi i panni della rivalità politica le eminenze grigie della nazione discutono in un clima sereno, a porte chiuse, delle direttive da dare al "sistema paese".
Nel frattempo c'è chi vota per "rinnovare il parlamento".

ma cos'è la destra... cos'è la sinistra...

giovedì 6 marzo 2008

Un accorato invito

Non votate! Non rimandate sempre le stesse persone in parlamento con il vostro voto! Non turatevi il naso. Loro se ne fottono. Ogni voto in più dà loro legittimità e potere. Non votate. Please.


In caso contrario vi consiglio, quando siete in cabina elettorale, di - ehm - depositare il vostro voto come illustrato in figura.


mercoledì 20 febbraio 2008

Somiglianze

Titolone di repubblica:



L'Antimafia lancia l'allarme


"'Ndrangheta come Al Qaeda "



Cioè governativa?

ROMA - La 'ndrangheta cresce e si espande "alla maniera di al Qaeda, con un'analoga struttura tentacolare priva di una direzione strategica ma caratterizzata da una sorta di intelligenza organica

Intelligence?

La 'ndrangheta, è scritto nel testo approvato, "è oggi la più robusta e radicata organizzazione, diffusa nell'intera Calabria e ramificata in tutte le regioni del Centro-Nord, in Europa e in altri Paesi stranieri cruciali per le rotte del narcotraffico".

Narcotraffico che non frutterebbe un centesimo se lo Stato non spendesse risorse ed energie nella "guerra alla droga" (una delle tante neverending wars)*

[*Dennis Dayles, ex-capo di una unità speciale della DEA (Drug Enforcement Agency):-Nei miei 30 anni di servizio in America Centrale, i soggetti più rilevanti delle mie indagini quasi invariabilmente risultavano lavorare per la CIA.- ( Peter Dale Scott & Jonathan Marshall, Cocaine Politics: Drugs, Armies, and the CIA in Central America, Berkeley: U. of CA Press, 1991]
E ancora: "Il contagio delle 'ndrine va da Rosarno all'Australia, da San Luca a Duisburg (il riferimento è alla strage di Ferragosto 2006 in Germania). Molecole criminali che schizzano, si diffondono e si riproducono nel mondo. Una mafia liquida che si infila dappertutto, riproducendo, in luoghi lontanissimi da quelli in cui è nata, il medesimo antico, elementare ed efficace modello organizzativo.

Per caso quello gerarchico basato sulla riservatezza e le pistole, le attività illegali (e quindi fruttuose), le puttane il gioco d'azzardo e tanta droga? Quello che storicamente collabora volontariamente o meno con i servizi segreti di molti paesi? Si chiama criminalità. Non sarà mica che mi discrimini la 'ndrangheta dalla camorra in base all'accento?

Alla maniera delle grandi catene di fast-food, offre in tutto il mondo, l'identico, riconoscibile, affidabile marchio e lo stesso prodotto criminale".


ma quando è nata 'sta moda di trattare le organizzazioni criminali come dei franchising**?
**meccanismo che tra l'altro che permette alle autorità di "dare la colpa un pò a chi cazzo ci pare"

Una domanda: esattamente, in cosa consiste la differenza tra lo Stato e la Mafia?

domenica 17 febbraio 2008

Qualche domanda sullo Stato

Lo Stato dovrebbe perlomeno tendere alla formazione di individui autonomi e responsabili e ridursi progressivamente nel tempo ?

Lo Stato sta rendendo gli individui e le organizzazione di individui più o meno dipendenti da esso?

E' un trend invertibile? C'è sempre stato? E' una tendenza naturale o eccezionale?

Lo Stato tende per caso ad accrescere le sue funzioni quanto più gli è possibile? Con quali conseguenze?

Quali sono i motivi per cui il popolo "desidera" lo stato? Alla luce dei fatti, sono rispettate le sue aspettative In che proporzione?

Un prelievo del 50% sulla ricchezza prodotta e sugli scambi forse non è sufficiente per redistribuire come promesso il reddito? Perchè no? Non è forse un sistema socialista? Se no, in cosa consisterebbe un sistema socialista? Le cose potevano andare diversamente e solo il caso ha voluto che andassero male, o la ricchezza per tutti è la più pericolosa delle utopie?

Un sistema senza leggi è un sistema senza regole? Che differenza passa tra l'uno e l'altro? Può essere un sistema di regole più efficiente, perchè legittimo, di uno legale? Può quest'ultimo produrre una società contemporaneamente iperlegificata ma in situazione di anomìa? E un sistema di regole di principio non scritte?

La degenerazione delle forme di governo di cui già ci parla Polibio avviene perchè un sistema di regole formali dura finchè, postulando la loro buona fede, resistono i suoi creatori e sucessivamente vengono aggirate da chi conquista il potere in una degenerazione irreversibile, in cui le regole formali costituiscono però una gabbia per tutti gli altri?

(continuerà...)

lunedì 11 febbraio 2008

Allarme liste antisemite

Si moltiplicano in internet i segnali di un antisemitismo nuovo e molto più pericoloso di quello dell'inizio del secolo, tutto sommato light se paragonato alla fredda furia omicida dei Palestinesi e degli Europei oggi. I primi odiano a tal punto li ebrei e la razza semita da essere disposti a dimenticare se stessi e gli altri 300 milioni di semiti arabi pur di odiare a cuor leggero. I secondi non solo fingono di essere dalla parte di Israele, dimostrandosi quidni ipocriti, ma osano pure impedirgli di finire il lavoro in quattro e quattr'otto, constrigendo i capi della terra promessa agli Askenazi ( per inciso - stocazzo - ma lasciamo perdere) a procedere ad una lenta, faticosa e dispendiosa pulizia etnica.

Presentiamo quindi un'altra lista di Ebrei, sì ho detto Ebrei, a titolo di prova di come l'odio serpeggi laddove non ce ne si renda conto. A futura memoria, perchè non si dica "non sapevamo". Sapevate eccome. Questi non sono 162...sono 8000!

Link

Il sito si presenta così:

After five thousand years of Jewish history, there remain but 15 million Jews. Most have learned the lessons of the pogroms, the Holocaust and, most recently, Arab/Islamic terrorism. They are the vast silent majority. Sadly, there are other Jews who have not learned a damn thing. They are the socialists, communists, anarchists and so-called "human rights" junkies and "peace and justice" activists. The well-being of Israel is the very least of their concerns. What they lack in number they more than make up in noise level. Yes, a few of these Self-Hating and/or Israel-Threatening Jews may be well-intentioned but grossly misinformed... call it brainwashed by wave after wave of anti-Israel propaganda. But most of them know the Truth but hate their heritage to such a degree that nothing else matters to them except bashing Israel right out of existence. In an October 22, 2004 Jewish Press Letter to the Editor, Isadore Frank got it 100% right when he wrote, "Unfortunately, the vast majority of American Jews... utterly secular, thoroughly liberal, abysmally ignorant of their heritage... are beyond redemption. Not only are large numbers of them unaware or apathetic about the inroads made by "Palestinian" propaganda, many are actually in agreement, at least to some degree, with [those scurrilous] 'Palestinian' claims."

e mette in guardia:

A
B C DE
F G HIJ

K L M
NOP QR S
TUVWXYZ



Click
any letter to see if YOUR favorite Jew is listed



la lista è infatti comodamente organizzata in ordine alfabetico.

Prosegue dunque in un'imparziale analisi della storia di Israele:

Israel is in a struggle for her very life. She is surrounded by nearly two dozen Arab countries [loro sono tutti uguali], some of whom have already tried several times to wipe Israel out of existence. There are also over 2 million so-called Arab-"Palestinians" between Israel and the Jordan River on sacred Jewish territory and who demand statehood even as they continue to send suicide-homicide bombers to murder Jews. And there are nearly a million and a half Arabs within Israel herself --- one-fifth of the "Jewish" State's total population --- whose loyalty to that Jewish State is questionable. In other words, Israel has a "full plate" --- enemies outside, along side and within!

Ha pure 300 bombe atomiche se è per questo, ma comunque se ne frega e non le dichiara pubblicamente nè si preoccupa di definire la propria "disciplina atomica" come fanno tutti gli altri (gli Usa ad esempio, fino alla fine della guerra fredda, hanno sempre avuto come linea l'uso della atomica solo in risposta ad un attacco atomico)

Israel signed a peace treaty with Egypt in 1979. Yes, there has been no-war but there is also no peace. All economic, social and diplomatic contact has ceased. The Egyptian Army continues to arm themselves to the teeth and rehearse battle drills on the Sinai Desert --- territory Israel handed over to them as part of that very peace treaty!

In 1993 Israel signed a peace treaty with the Palestine Liberation Organization [PLO] leadership in the hopes that Yasir Arafat had enough of Jew-killing and might actually be ready to lead a "Palestinian" nation. He and his so-called "Palestinian Authority" were to be offered most of Judea-Samaria (the "West Bank"), Gaza Strip and part of holy Jerusalem in exchange for ending their long-standing thirst for Jewish blood. But the murder of Jews continued and with unbridled ferocity. The total number of Jews stabbed, machine-gunned, burned or detonated in buses, restaurants and shopping malls since that "peace" treaty has soared to nearly 1,400. Based upon a 60:1 Israel-America population ratio, this would be the equivalent of 84,000 dead Americas losing their lives --- or twenty-eight September 11th terror attacks!

Questo vecchio vizietto di moltiplicare i morti sta sfociando nel ridicolo...comunque visto che vogliono giocare...per evitare di tornare a Gesù Cristo diamo un'occhiatina agli ultimi anni...

Durante la prima Intifada i morti Israeliani sono 160, quelli Palestinesi 1162 (wikipedia). Durante la seconda Intifada, smpre Wiki ci dice che al 28 settembre 2006, a sei anni esatti dall'inizio della Seconda Intifada, molti mezzi di comunicazione riportarono la cifra di 4312 morti palestinesi e di 1084 morti israeliani. Calcolando quindi il rapporto tra morti (5474) e popolazione (1.500.000 a Gaza + 1.900.000 in Cisgiordania= 3.400.000.), tenendo come unità di misura il numero di Americani (rapporto 90:1), si hanno 492.660 americani morti, pari a quasi duecento attacchi terroristici dell'11 settembre. E questi sono i palestinesi uccisi direttamente.

Tourists are no longer visiting Israel in large numbers. Unemployment is everywhere. Israelis are fearful of murderous attacks that could come at any time and at any place. Frustration and despair are commonplace and Israel needs all the support she can get! This is NOT the time for true friends to pick and scratch and dig into any less-than-perfect action that Israel may need to take.

But the Jewish People have amongst them a disproportionate number of Self-Hating and/or Israel-Threateners who, for reasons only a trained psycho-pathologist could possibly explain, have a sick need to conspire with the enemies of Israel. The notion of "circling the wagons" and protecting one's own is foreign to them and so they spew their venom toward Israel as they lick the boots of her enemies. These "anti-survivalist Jews reject, abase, disgrace and degrading themselves and their people. Call it a sickness or call it madness. It makes no difference. Israel pays the price for these traitors' actions.

"End the occupation," they collectively shout. "Stop settlement activities!" "End construction on the Apartheid Wall!" "Stop the ethnic cleansing of the Palestinians!" "Zionism is Nazism." "Ariel Sharon is Hitler!" "Sharon is a war criminal!" "Stop the holocaust upon the Palestinian people!" "Don't treat the Palestinians the way Hitler treated you!" "Peace Now - give peace a chance!" "Land for peace!" "Create one bi-national state!" "Stop the human rights abuses!"

If anyone still wonders how the Holocaust against European Jewry could have ever happened, all he has to do is observe the behavior of today's "Judenrat" traitors. They run forth to an anti-Semitic world trying to prove that THEY are the good Jews --- not those arrogant Israelis! The Truth, however, is that these radical, leftist, academic, socialist, "progressive," enlightened know-nothings are not even worthy of the name "Jew."

Il fatto che tali traditori siano nella maggior parte di casi completamente screditati e inseriti in liste di proscrizione tipo questa è sicuramente per loro un incentivo a comportarsi in tal modo, visti gli enormi vantaggi che derivano dall'attaccare gli ebrei ed israele - specie quando la comunità ebraica è la tua comunità - in un mondo che si dichiara laico fino al ridicolo, e intanto celebra a reti unificate la giornata della memoria, per ricordare morti di 60 anni fa proprio mentre figli e nipoti stanno, come dire, involontariamente agendo da aguzzini in quel campo di concentramento da un milione e mezzo di persone che è Gaza. Sì sì, è decisamente un mondo antisemita e laico.

Below is a Self-Hating Israel-Threatening List of nearly 8,000 Jews. Despite what they may or may not admit, they are NOT friends of Israel. Unfortunately, they are but the "tip of the iceberg" and so Masada2000.org will continue adding names and photos. If YOU know of other disgraceful Judenrats, feel free to pass on to us their names and information as to why they should be included on this list. (They don't even have to be famous!) You will remain anonymous.

Concludiamo con alcune immagini di questo antisemitismo che di nuovo serpeggia, più pericoloso che mai.




Bambini Israeliani firmano con messaggi d'amore le bombe che devastano il Libano e Gaza

Queste Bombe



Bambini Palestinesi ed soldati Israeliani




L'unica democrazia in medioriente!!



Reparti d'elite palestinesi: razzo qassam


F15 Israeliani



Bimbo palestinese rifà il letto nella sua cameretta


Un consiglio: cercate Gaza su Google news, è il metodo più veloce per rendersi conto.

sabato 26 gennaio 2008

Giovani

Il carro Italia al carnevale di Viareggio e' trainato da vecchi.

Gli ultrasettantenni ci hanno un po' rotto le palle.

La nostra unica speranza per il futuro sono i giovani.

E allora ecco che ripropongo un video

Per ridar fiducia ad una nazione sull'orlo di una crisi di nervi.

Fatevi avanti baldi giovani, siete la nostra unica salvezza!

venerdì 25 gennaio 2008

(poco dopo) Le idi di Gennaio

Io sto con gli ippopotami.


Aspettando un Bud Spencer che sbuchi dal nulla per salvare capre e cavoli, pendono tutti dalla penna del Presidente della Repubblica, che presto sfoglierà la margherita - non la Margherita, ma quella con i petali, che recitano: gli uni "Governo istituzionale", "Elezioni subito" gli altri.


"T'amo, o non t'amo, Italia mia, perdona chi ha fatto sì che finisse così.
(o che finissi così?)
Perdonali tutti, perdonali tutti proprio, perchè tutti ci hanno messo lo zampino.


Perdona chi lastrica la tua strada verso l'inferno, con le sue dannate buone intenizioni; nonostante sia trafitto dallo sconforto, rimango convinto che almeno quelle ci siano state.
Ma tant'è.


Perdona il Don Chisciotte di Reggio Emilia, perdona - ma solo se lo ritieni indispensabile - anche i suoi mulini a vento democristiani, tanto sono in molti quelli che hai perdonato, in questi ultimi secoli.


Perdona chi vuoi, ma stai attenta.
Più perdoni, più sprofondiamo."


Me lo raffiguro mentre pensa così, il nostro Presidente, su una tela di Jacques-Louis David - ma non cavalca nessun cavallo bianco, lui, e al passo del San Bernardo ci vanno i finanzieri, al massimo, a cercare soldi evasi dalle tasse.


Per tutta la giornata di ieri, dichiarazioni alla stampa si sono susseguite a raffica - nel nostro paese tutti parlano e pochi fanno.
Quelli che fanno bene poi, uh.


Lucio Quinzio Cincinnato, tu che sei stato uno degli italiani più nobili di tutti, non potevi nascere un paio di millenni dopo, porca miseria??


Segnalo alcune "chicche" ANSA, partendo dalla fine - tanto non c'è bisogno di nessuna suspence, sappiamo com'è finita.. - che riassumono la giornata di ieri.


1. 23:53 Berlusconi: "Stavolta spero di fare riforma della giustizia"

"L'altra volta ci abbiamo provato, ora spero che si possa fare una riforma della giustizia". Lo afferma Silvio Berlusconi. "Penso - prosegue - che si possa dare agli italiani una giustizia più giusta di quella attuale e farla finita con chi pensa il contrario".


Io leggerei: "Scusa Cuffaro, mi spiace, ma non abbiamo fatto in tempo. Ma a tutti voialtri, state tranquilli, non succederà MAI PIU'!"
Rinnovate i passaporti.


2. 21:57 Berlusconi: "Pensavo Prodi avesse carte coperte"

"Pensavo che Prodi avesse qualche carta coperta, due o tre senatori a favore del governo. Questo non è successo", ha detto Silvio Berlusconi in un'intervista telefonica al TG5. Poi il Cavaliere ha aggiunto: "Quindi non mi spiego come il presidente del Consiglio si sia sottoposto ad una mezza giornata di critiche e di polemiche, che per lui non deve essere stata certo felice".


Mi viene da sorridere, se penso all'ingenuità di Prodi.
Sorrido per poco, poichè l'ingenuità in politica non paga.
Bisogna esse furbi, se meschini meglio.. gretti? ancora di più!


D'altronde - prima o poi lo devo dire - sono sicuro che Prodi sapeva di non avere speranze di avere la fiducia. Forse sperava di poter commuovere e redimere gli scissionisti.
Chi vive sperando..


3. Marini: "Colleghi, non siamo in un'osteria!"


Questi simpatici gaglioffi sono due senatori di An che hanno pensato bene di improvvisare un piccolo party. Il giovinotto a destra si chiama Nino Strano e ha portato anche la mortadella.


Non ci credete?


Mastella? Non so se ha brindato, certo è che si è fatto un cicchettino dopo, tornato a casa sua con la mogl..
Uhm, da solo, mi sa..


4. 16:22 Barbato: non ho sputato o aggredito Cusumano

"Non gli ho sputato e non l'ho offeso. Certo, non l'ho trattato bene, ma non l'ho aggredito". Si difende così il senatore dell'Udeur, Tommaso Barbato, davanti a una selva di telecamere, microfoni e giornalisti, che gli chiede di raccontare come siano andati i fatti in aula che hanno provocato un malore al collega di partito, Nuccio Cusumano. "Ma quello sviene tutti i giorni" ha commentato, precisando "nella maniera più assoluta io non ho sputato, l'ho solo indicato con il dito dicendo traditore."


Ecco, la star del giorno è lui, Tommaso Barbato, uno che.. c'è da dire, non mente mai.



Ma l'avete riconosciuto ad un certo punto il "ragazzo della mortadella" di prima? E' quello che ad un certo punto si alza, e dalla distanza urla: "Squallida checca!" al povero Cusumano, reo di aver votato per la fiducia a Prodi, contro le direttive del suo partito.


Del suo ex partito, pardon. Ovviamente lo hanno espulso subito dopo la votazione.
Curioso personaggio, Nuccio Cusumano.
Non è la prima volta che salva qualcuno - deve aver fatto il boy-scout: un decennio fa salvò Berlusconi contro le direttive del suo partito (il Ppi all'epoca che, manco a dirlo, lo cacciò subito dopo).


5. 10:21 Mussi attacca Veltroni: bel capolavoro politico

"Walter Veltroni ha fatto un bel capolavoro politico". Il ministro dell'Università indica senza mezzi termini le responsabilità politiche del Pd nella crisi del governo Prodi. Il Pd, sottolinea Mussi, "è il partito di maggioranza del centrosinistra ed è stato formato con l'annuncio della costituzione di una grande forza di stabilizzazione dell'esecutivo". Invece, fa notare il ministro, "a tre mesi dalle primarie l'esecutivo è sull'orlo della crisi, i Ds, il maggior partito della sinistra, non ci sono più e con la formula 'il Pd correrà da solo' non c'è più l'Ulivo, non c'è più l'Unione, non c'è più il centrosinistra. Complimenti. Un bel capolavoro politico"


Senza ombra di dubbio, questo Pd non nasce sotto i migliori auspici - non c'è bisogno di
consultare nessuna Sibilla Cumana (o Cusumana che sia).
Vero è che Veltroni non è esente da colpe - prima o poi si poteva immaginare che sarebbe
successa una cosa così, ma i vertici della sinistra non se l'aspettavano così in fretta.


D'altronde, la maggioranza risicata in senato, consegnata a Prodi da una "porcata" di legge - nè più nè meno di come l'ha definita il suo stesso autore, Roberto Calderoli - era una spada di Damocle pendente sulla testa di Prodi già solo se la maggioranza fosse stata compatta, quindi figuriamoci per una coalizione eterogenea come l'ultima.


Mastella, mutatis mutandis, ha detto che non andrà con Berlusconi... ma la politica è una soap opera: si prendono, si tradiscono, si lasciano e poi si rimettono insieme.
The show must go on.


Nel frattempo, Berlusconi sta reclutando nuovi amici, oltre ai fedeli leghisti: oltre a Dini, adriano tilgher, già responsabile di avanguardia nazionale negli anni '70 e che è stato condannato per
ricostituzione del partito fascist
a.


Gli ippopotami della prima riga di questo lungo "sfogo" siamo noi, gli italiani, e più che un Bud Spencer ci serve un Deus ex machina, poichè un conto sono le opinioni, un conto sono i fatti, ed i fatti dicono che il governo Prodi ha sensibilmente migliorato i conti pubblici, come sottolineato da Joaquin Almunia, il commissario europeo agli affari economici e monetari - ma il nostro debito pubblico cresce sempre di più con dei tassi di interesse giornalieri mostruosi.
Quantomeno si stava cercando di riparare ai danni fatti da Tremonti.


Mario Draghi, che dovrebbe risollevare la nostra economia e "piazzare bene" il fardello Alitalia? Su di lui ha fatto diffondere una nota Cossiga:
"Sembra che Mario Draghi, già socio della Goldman & Sachs, nota grande banca d'affari americana, oggi governatore della Banca d'Italia sia il vero candidato alla presidenza del Consiglio dei ministri di un governo istituzionale. E così avrà modo di svendere, come ha già fatto quando era direttore generale del Tesoro, quel che resta dell'industria pubblica a qualche cliente della sua antica banca d'affari"


Mediti, signor Presidente, mediti.


Gustavo.

giovedì 29 novembre 2007

Principi libertari


"Il Congresso nega nel principio il diritto legislativo"
"In nessun caso la maggioranza di qualsiasi Congresso potrà imporre le sue decisioni alla minoranza"
"La distruzione di ogni potere politico è il primo dovere del proletariato. Ogni organizzazione di un potere politico cosiddetto provvisorio e rivoluzionario per portare questa distruzione non può essere che un inganno ulteriore e sarebbe per il proletariato altrettanto pericoloso quanto tutti i governi esistenti oggi".
(Congresso Antiautoritario Internazionale di Saint Imier, 1872)

"Le decisioni del Congresso Generale saranno obbligatorie solo per le federazioni che le accettano".
(Congresso Antiautoritario Internazionale di Ginevra, 1873)

"L'abolizione dello Stato e del diritto giuridico avrà necessariamente per effetto l'abolizione della proprietà privata e della famiglia giuridica fondata su questa proprietà".
(Programma della Federazione Slava, 1872)

domenica 21 ottobre 2007

De Magistris intervistato dal Corriere parla di massoneria

Link all'articolo di Carlo Vulpio. (Grassetti e corsivi miei)

Non è abbattuto. Non è prostrato. Ma «questa pugnalata alle spalle» Luigi de Magistris, professione pm, non se l'aspettava. Il «pugnalatore » si chiama Dolcino Favi, un avvocato generale dello Stato che da gennaio 2007 fa il procuratore generale reggente a Catanzaro. Favi ha avocato a sé l'inchiesta Why not, quella in cui sono indagati il presidente del Consiglio, Romano Prodi (abuso d'ufficio), il ministro della Giustizia Clemente Mastella (abuso d'ufficio, finanziamento illecito ai partiti, truffa all'Unione europea e allo Stato italiano) e una schiera di politici, affaristi, militari, magistrati, massoni.

Allora, dottor de Magistris, c'è una strategia in ciò che sta accadendo?

«È evidente. C'è una strategia in atto. Una strategia ben nota all'Italia. Si chiama strategia della tensione».

Come fa a dirlo?

«Le intimidazioni istituzionali, le pallottole, la richiesta di trasferimento da parte del ministro, e da ultimo l'avocazione di un'altra mia indagine e la fuga di notizie sull'iscrizione del ministro tra gli indagati, tutto questo è opera di una manina particolarmente raffinata».

Quale manina?

«Poteri occulti. Massoneria, soprattutto. Coadiuvati da pezzi della magistratura, non solo calabrese, che in questa vicenda hanno svolto un ruolo fondamentale.

L'ultimo gol, secondo questo ragionamento, lo hanno fatto segnare al procuratore generale Favi?

«Beh, è un dato di fatto che il dottor Favi, soprattutto negli ultimi mesi, sembra che abbia svolto soltanto un ruolo: una intensa attività epistolare in cui si è occupato di me, come magistrato e come persona fisica. Voleva togliermi anche l'inchiesta Toghe lucane. Finora non c'è riuscito, ma non è detto che non abbia già pensato di concludere il lavoro ».

Per quali ragioni lei teme che si voglia spingere il Paese in un clima da anni di piombo?

«Perché con questa avocazione, me lo lasci dire, torniamo alla magistratura fascista, forte con i deboli e debole con i forti. Davanti alla legge, i potenti non sono uguali come tutti gli altri. Questo è il messaggio. E il pericolo è che si apra la strada a un periodo buio: ognuno stia al suo posto e non si immischi, perché rischia ».

Lei rischia?

«Certo. E non solo io. Anche tutti gli altri che si sono occupati di queste vicende. E tutti i cittadini».

Cosa si rischia?

«Dopo un'avocazione di un'inchiesta del genere, distrutto lo Stato di diritto, rischi le pallottole e il tritolo».

Come le pallottole inviate a lei e al gip di Milano, Clementina Forleo, firmate Brigate rosse?

«Ma quali Brigate rosse! Per fortuna, oggi siamo in un momento storico diverso, non c'è il terreno di coltura dell'ideologismo fanatico degli anni '70 e c'è una grande attenzione al tema dei diritti. No, non c'è il rischio di iniziative violente da parte di improbabili sigle terroristiche vecchie e nuove. Quei proiettili inviati a me e alla collega Forleo provengono da settori deviati di apparati dello Stato, che già in passato hanno messo in pericolo le istituzioni e oggi cercano di riprodurre quel clima».

Dica la verità, lei ritiene che sia in atto un golpe giudiziario?

«La parola golpe la usa lei. Certo è che è accaduta una cosa senza precedenti, della quale non so ancora ufficialmente nulla, poiché nulla mi è stato notificato. L'ho appreso dall'Ansa. No, non mi pare ci siano più le condizioni per fare il magistrato, specie in Calabria, avendo come punto di riferimento l'articolo 3 della Costituzione (principio di uguaglianza di tutti i cittadini, ndr) ».

Da quand'è che si trova sotto tiro?

«Da quando ho cominciato a indagare sui finanziamenti pubblici europei. Da allora, è scattata la strategia delle manine massoniche. Questo di oggi è solo l'ultimo atto. Staremo a vedere quali saranno i prossimi, visto che ormai sono considerato un elemento "socialmente pericoloso"».

La accusano di aver iscritto Mastella nel registro degli indagati per ritorsione, per la storia del trasferimento.

«Falso. Le indagini, come tutti sanno, avevano un loro corso, che non poteva essere intralciato da attività esterne. Nemmeno da una richiesta di trasferimento, che appunto è da considerarsi un'attività esterna. La domanda da fare è un'altra».

La faccia.

«Mi chiedo: chi e perché ha fatto venir fuori la notizia dell'iscrizione di Mastella? E come mai è stata fatta pubblicare una cosa non vera, e cioè che Mastella fosse indagato anche per violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete? ». [quella fatta dopo lo scandalo P2]

E che cosa si risponde?

«Che è opera della stessa manina raffinata. Suggerisce qualcosa il fatto che prima ancora che le agenzie lanciassero la notizia, Mastella abbia dichiarato che con le associazioni massoniche lui non ha nulla a che fare?».

In questo scenario, le misure di sicurezza per lei sono state rafforzate?

«Non ne so nulla. So che continuo a mettere di tasca mia la benzina a un'auto blindata che è un baraccone, tanto che non può spostarsi nemmeno fuori Catanzaro».

E la riunione di giovedì scorso del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica?

«Come no. Mi hanno detto che vi ha preso parte anche il procuratore aggiunto Salvatore Murone (sul quale indaga la procura di Salerno, per fatti relativi a inchieste del pm de Magistris, ndr). La cosa un po' mi inquieta, poiché ritengo che proprio Murone sia uno dei principali responsabili del mio isolamento istituzionale, oltre che uno degli autori dell'attività di contrasto nei miei confronti all'interno dell'ufficio giudiziario».

Allora è vero che quella di Catanzaro è un'altra «procura dei veleni»?

«No. Non è così. Con la gran parte dei colleghi io ho un rapporto ottimo. Ma quando arrivo in Procura mi guardo lo stesso alle spalle. C'è nei miei confronti, e le vicende degli ultimi tre anni lo dimostrano, una precisa attività di contrasto, messa in atto verso ben precise indagini e svolta da parte di ben individuati soggetti».

Cosa pensa della telefonata dell'altro giorno tra i suoi indagati Prodi e Mastella che il premier ha definito «cordiale»?

«Non parlo delle indagini in corso, lo sa».

Dopo questa intervista, non l'accuseranno di aver avuto un «disinvolto rapporto » con la stampa?

«Questo è davvero paradossale. Sono io che ho subito i danni creati dalle fughe di notizie. E poi, adesso basta. Il momento è troppo grave. E quindi ritengo di potermi svincolare dal dovere di riservatezza che mi ero imposto, mentre tutti gli altri facevano con me il tiro al bersaglio ».

Pensa che debbano intervenire capo dello Stato e Csm?

«Sì. Lo spero. Non so perché il presidente Napolitano non sia ancora intervenuto. Confido che lo faccia il Csm, a tutela dell'autonomia e indipendenza di tutti i magistrati. Anche di quelli che lavorano in Calabria».
approfondimenti qui, qui, qui, qui e qui .

domenica 30 settembre 2007

Aggiornamento

In riferimento al post precedente, Luttazzi, sicuramente dopo aver visto la mia dura reprimenda (:-D), ha aggiunto al suo post:

Grillo poteva accorgersene prima, che Mastella è il miglior capro espiatorio della politica: avrebbe evitato di farsi impallinare dalla Pravda. Se attacchi qualcuno con quella veemenza per una settimana, poi non devi dare l'impressione di ritrattare adducendo una scusa ( balorda, fra l'altro: Mastella è tutto fuorchè un capro espiatorio, come Grillo ammette nel nuovo post di oggi ).

E quindi vabbè, lo perdoniamo. Però ci pensi anche lui prima di mandare a cagare uno che ha fatto una battuta che non ha capito o non gli è piacuta (ma è impossibile che non abbia capito). Sennò passa per invidioso.

In ogni caso la vera notizia era, a mio avviso, l'uniformità dei media. Si stanno cagando addosso. Evviva!

Vacci tu a cagare!

Dal blog (ops, no! è stato chiuso! E allora cos'è? Vabbè...dalla diretta emanazione di Luttazzi) di Luttazzi. L'altro ieri:

Grillo ieri:"Mastella è solo un capro espiatorio, è il migliore sulla piazza della politica, certo."

Grillo, ma va' a cagare, va'!

Dal blog di Grillo, oggi:

La Pravda dell'Unione Sovietica era un modello di informazione rispetto ai giornali e alle televisioni italiani. Ho pubblicato un post con un appello di Sonia Alfano e Salvatore Borsellino al Capo dello Stato per fermare Mastella e mandarlo a casa al più presto e mantenere il Pm De Magistris a Catanzaro.Nessuno ha riportato la lettera. Hanno invece usato due mie battute per parlare di un inciucio con Mastella.
Cari poteri forti, mi riferisco ai partiti e ai gruppi economici che controllano l'informazione, dite ai vostri servi di essere più accorti quando mentono. Altrimenti se ne accorgono tutti.
De Magistris deve rimanere a Catanzaro e concludere le sue indagini. Che credibilità può avere un governo che si comporta nello stesso modo dello psiconano nei confronti della magistratura?
Pubblico in replica la lettera di Salvatore Borsellino e Sonia Alfano. Napolitano se ci sei batti un colpo.

“Chiediamo l'intervento del Capo dello Stato per porre fine all'imbarazzante ed offensiva attività del Ministro Mastella tesa ad imbavagliare la verità e scongiurare che la giustizia possa, definitivamente, arrivare a lui.
Per evitare ciò ha chiesto al CSM il trasferimento del PM De Magistris motivando la richiesta come atto dovuto a seguito delle risultanze delle ispezioni ministeriali presso la Procura di Catanzaro. A tale proposito, se Mastella si proclama corretto per questo atto "doveroso", saremmo curiosi di sapere come si definisce il Ministro Amato in considerazione del fatto che lo stesso talvolta preferisce ignorare le risultanze delle ispezioni ministeriali (vedi mancato scioglimento del Consiglio Comunale di Barcellona P.G.-ME).
Forse sfugge, o addirittura sconosce, al ministro Mastella che esistono problemi gravi che andrebbero sollevati al CSM e che rischiano di ingolfare la giustizia; le procure di Caltanissetta e di Catania, considerata l'importanza delle stesse nella lotta alla mafia, sono scoperte da troppo tempo. E cosa dire della paralisi disastrosa che l'entrata in vigore del nuovo ordinamento giudiziario provocherà?
Passeranno molti mesi prima che il CSM possa procedere a nuove nomine lasciando così gli uffici scoperti.
Sarebbe opportuno che Mastella si dimettesse subito, così da rendere più sereni anche gli italiani, ai quali chiediamo di non dimenticare che Mastella è testimone di nozze del pentito di mafia F.sco Campanella.
Speriamo pertanto in una forte presa di posizione da parte di tutti gli italiani onesti che non possono essere rappresentati da personaggi come Mastella e company.”

Sonia Alfano e Salvatore Borsellino



Anche un bambino avrebbe capito che Grillo scherzava. E invece:

-
Grillo è già tentato dal primo inciucio: «Mastella il migliore» il Giornale

-«Grillo, il comico difende Mastella. E' un capro espiatorio». La Repubblica

-«Scoppia la 'pace di Ceppaloni' fra Beppe Grillo e Clemente Mastella». Il Giorno

E tanti altri.

Questa cosa, da sola, dovrebbe essere prova di come il pluralismo dell'informazione sia solo una favola.

Mastella è il migliore e il peggiore insieme, è quello che vuol fare più il furbo ma "almeno" è palesemente così. E' ributtante ma meno pericoloso di altri. E comunque Beppe lo stava prendendo per il culo. Io ho miliardi di riserve su Grillo, non sono andato al V-day ma, in ogni caso...bravo Daniele, gran prova di stile! Ancora una volta sei emerso dalla massa indistinta.


(che delusione. Vanità, tutto è vanità)

giovedì 13 settembre 2007

Beppe Grillo



Dopo averlo ignorato per un paio d'anni, anche i media ufficiali si occupano di Grillo; col loro consueto stile non si sente una sola parola sui perchè, è tutta una polemica invece. Per parte mia, perciò, farò lo stesso. A me Beppe piace. Il problema è che alcune cose che dice io non le condivido affatto. E pazienza, si potrebbe dire.

Si potrebbe dirlo, è vero, ma quando un movimento d'informazione diventa massa, spersonalizzata, deresponsabilizzata ed in delirio davanti al suo "capo" la cosa mi fa paura. Ricorda troppo da vicino altri episodi.




Infine bisognerebbe ricordare che la società che ha messo su e gestisce il blog di Beppe è la Casalegno associati, che ha dapoco diffuso il seguente video. Su cui ognuno è libero di farsi le proprie idee. (Io comunque suggerisco "tecnocrazia" e "too early man" :-D).




Un post scriptum. L'argomentazione usata da molti, troppi (da Scalfari a Ferrara a Luttazzi) per bocciare la proposta Grillista delle massimo due legislature in parlamento non sta in piedi. Sostengono essi infatti che, ci fosse stata tale legge, ci mancherebbero esperienze preziose e non avremmo avuto in parlamento a vita gente come Pertini e Berlinguer.
A parte che per questo stesso motivo (quello degli "aristoi") sarebbe meglio per tutti il governo del despota illuminato; a parte ciò chi se ne frega di Pertini e Berlinguer. Tra l'altro furono in parlamento - o meglio ebbero maggior potere - tra gli anni '70 e '80; chiamare grandi persone i politici d'allora è leggermente fuori luogo (bisogna dire perchè?).

domenica 26 agosto 2007

Robert Fisk: Even I question the 'truth' about 9/11


Visto che siamo vicini al sesto anniversario, e che l'Indipendent è un signor giornale, ecco l'articolo di ieri di Robert Fisk, inviato in medio oriente. Enjoy!

http://news.independent.co.uk/fisk/article2893860.ece

Each time I lecture abroad on the Middle East, there is always someone in the audience – just one – whom I call the "raver". Apologies here to all the men and women who come to my talks with bright and pertinent questions – often quite humbling ones for me as a journalist – and which show that they understand the Middle East tragedy a lot better than the journalists who report it. But the "raver" is real. He has turned up in corporeal form in Stockholm and in Oxford, in Sao Paulo and in Yerevan, in Cairo, in Los Angeles and, in female form, in Barcelona. No matter the country, there will always be a "raver".

His – or her – question goes like this. Why, if you believe you're a free journalist, don't you report what you really know about 9/11? Why don't you tell the truth – that the Bush administration (or the CIA or Mossad, you name it) blew up the twin towers? Why don't you reveal the secrets behind 9/11? The assumption in each case is that Fisk knows – that Fisk has an absolute concrete, copper-bottomed fact-filled desk containing final proof of what "all the world knows" (that usually is the phrase) – who destroyed the twin towers. Sometimes the "raver" is clearly distressed. One man in Cork screamed his question at me, and then – the moment I suggested that his version of the plot was a bit odd – left the hall, shouting abuse and kicking over chairs.

Usually, I have tried to tell the "truth"; that while there are unanswered questions about 9/11, I am the Middle East correspondent of The Independent, not the conspiracy correspondent; that I have quite enough real plots on my hands in Lebanon, Iraq, Syria, Iran, the Gulf, etc, to worry about imaginary ones in Manhattan. My final argument – a clincher, in my view – is that the Bush administration has screwed up everything – militarily, politically diplomatically – it has tried to do in the Middle East; so how on earth could it successfully bring off the international crimes against humanity in the United States on 11 September 2001?

Well, I still hold to that view. Any military which can claim – as the Americans did two days ago – that al-Qa'ida is on the run is not capable of carrying out anything on the scale of 9/11. "We disrupted al-Qa'ida, causing them to run," Colonel David Sutherland said of the preposterously code-named "Operation Lightning Hammer" in Iraq's Diyala province. "Their fear of facing our forces proves the terrorists know there is no safe haven for them." And more of the same, all of it untrue.

Within hours, al-Qa'ida attacked Baquba in battalion strength and slaughtered all the local sheikhs who had thrown in their hand with the Americans. It reminds me of Vietnam, the war which George Bush watched from the skies over Texas – which may account for why he this week mixed up the end of the Vietnam war with the genocide in a different country called Cambodia, whose population was eventually rescued by the same Vietnamese whom Mr Bush's more courageous colleagues had been fighting all along.

But – here we go. I am increasingly troubled at the inconsistencies in the official narrative of 9/11. It's not just the obvious non sequiturs: where are the aircraft parts (engines, etc) from the attack on the Pentagon? Why have the officials involved in the United 93 flight (which crashed in Pennsylvania) been muzzled? Why did flight 93's debris spread over miles when it was supposed to have crashed in one piece in a field? Again, I'm not talking about the crazed "research" of David Icke's Alice in Wonderland and the World Trade Center Disaster – which should send any sane man back to reading the telephone directory.

I am talking about scientific issues. If it is true, for example, that kerosene burns at 820C under optimum conditions, how come the steel beams of the twin towers – whose melting point is supposed to be about 1,480C – would snap through at the same time? (They collapsed in 8.1 and 10 seconds.) What about the third tower – the so-called World Trade Centre Building 7 (or the Salmon Brothers Building) – which collapsed in 6.6 seconds in its own footprint at 5.20pm on 11 September? Why did it so neatly fall to the ground when no aircraft had hit it? The American National Institute of Standards and Technology was instructed to analyse the cause of the destruction of all three buildings. They have not yet reported on WTC 7. Two prominent American professors of mechanical engineering – very definitely not in the "raver" bracket – are now legally challenging the terms of reference of this final report on the grounds that it could be "fraudulent or deceptive".

Journalistically, there were many odd things about 9/11. Initial reports of reporters that they heard "explosions" in the towers – which could well have been the beams cracking – are easy to dismiss. Less so the report that the body of a female air crew member was found in a Manhattan street with her hands bound. OK, so let's claim that was just hearsay reporting at the time, just as the CIA's list of Arab suicide-hijackers, which included three men who were – and still are – very much alive and living in the Middle East, was an initial intelligence error.

But what about the weird letter allegedly written by Mohamed Atta, the Egyptian hijacker-murderer with the spooky face, whose "Islamic" advice to his gruesome comrades – released by the CIA – mystified every Muslim friend I know in the Middle East? Atta mentioned his family – which no Muslim, however ill-taught, would be likely to include in such a prayer. He reminds his comrades-in-murder to say the first Muslim prayer of the day and then goes on to quote from it. But no Muslim would need such a reminder – let alone expect the text of the "Fajr" prayer to be included in Atta's letter.

Let me repeat. I am not a conspiracy theorist. Spare me the ravers. Spare me the plots. But like everyone else, I would like to know the full story of 9/11, not least because it was the trigger for the whole lunatic, meretricious "war on terror" which has led us to disaster in Iraq and Afghanistan and in much of the Middle East. Bush's happily departed adviser Karl Rove once said that "we're an empire now – we create our own reality". True? At least tell us. It would stop people kicking over chairs.



TRADUZIONE

Persino io contesto la "verità" sull'11 settembre

di Robert Fisk, The Independent

Ogni volta che parlo all'estero di Medio Oriente, c'è sempre qualcuno nella platea - uno soltanto - che io chiamo "il farneticatore". Qui mi scuso con tutti gli uomini e donne che assistono ai miei discorsi con intelligenti e pertinenti domande - spesso piuttosto umili per me come giornalista - e che mostrano di aver compreso la tragedia del Medio Oriente molto meglio degli inviati che ne parlano. Ma il farneticatore è reale. Ha preso forma umana a Stoccolma ed Oxford, San Paolo e Yerevan, Cairo, Los Angeles e, in forma femminile, a Barcellona. Non conta il paese, ci sarà sempre un farneticatore.

La sua domanda suona più o meno così: “Perchè, se credi di essere un libero giornalista, non scrivi ciò che realmente sai sull'11 settembre? Perchè non dici la verità - che l'amministrazione Bush (o la CIA o il Mossad, chiamala come vuoi) ha fatto esplodere le torri gemelle? Perchè non riveli i segreti che stanno dietro l'11 settembre?” La premessa in ciascun caso è che Fisk sappia - che Fisk abbia una raccolta di fatti solidi e cementati contenenti la prova conclusiva di quello che "tutto il mondo sa" (di solito la frase è quella) - chi ha distrutto le torri gemelle. Talvolta il farneticatore è chiaramente agitato. Un uomo a Cork mi ha urlato la sua domanda, e poi - quando ho suggerito che la sua versione del complotto era alquanto bizzarra - ha lasciato la sala, urlando insulti e prendendo a calci le sedie.

Normalmente, ho provato a dire la "verità": che sebbene ci siano domande senza risposta sull'11 settembre, io sono il corrispondente per il Medio Oriente dell'Independent, e non il corrispondente delle teorie cospiratorie; che ho già abbastanza complotti veri tra le mani in Libano, Iraq, Siria, Iran, il Golfo, ecc, per preoccuparmi di quelli immaginari a Manhattan. Il mio ragionamento ultimo - decisivo, dal mio punto di vista - è che l'amministrazione Bush ha sbagliato tutto - militarmente, politicamente, diplomaticamente - quello che ha provato a fare in Medio Oriente. e mi domando quindi come diavolo avrebbe mai potuto portare a termine con successo i crimini internazionali contro l'umanità negli Stati Uniti dell'11 settembre 2001?

Beh, io ancora la vedo in questo modo. Qualunque militare che arrivi a sostenere - come hanno fatto gli americani due giorni fa - che al Qaeda è allo sbando, non è in grado di portare a termine nulla della portata dell'11 settembre. "Abbiamo sconfitto Al Qaeda, mettendoli in fuga", ha dichiarato il colonnello David Sutherland, della operazione in codice comicamente chiamata "Operazione Martello Fulminante", nella provincia irachena di Diyala. "La loro paura di affrontare le nostre forze prova che i terroristi sanno che non c'è scampo per loro". E via così, con tutte cose non vere.

Nel giro di poche ore, Al Qaeda ha attaccato Baquba con la forza di un battaglione, e ha massacrato tutti i signorotti locali che erano passati dalla parte degli americani. Mi ricorda il Vietnam, la guerra che George Bush ha visto dai cieli del Texas - il che può spiegare perchè egli in questa settimana abbia confuso la fine della guerra del Vietnam con il genocidio in una nazione diversa chiamata Cambogia, la cui popolazione è stata soccorsa dagli stessi vietnamiti, che i colleghi più coraggiosi di Mr Bush avevano combattuto a lungo.

Ma veniamo al punto. Sono sempre più turbato dalle inconsistenze della versione ufficiale dell'11 settembre. Non si tratta solo di evidenti contraddizioni: dove sono i pezzi di aereo (motori, ecc.) dell'attacco al Pentagono? Perchè i funzionari coinvolti nel volo United 93 (che precipitò in Pennsylvania) sono stati fatti tacere? Perchè i detriti del volo 93 si sono sparsi per miglia e miglia, quando in realtà l’aereo dovrebbe essere precipitato a terra in un unico pezzo? Ripeto, non sto parlando delle strampalate "ricerche" di "Alice nel paese delle Meraviglie e il Disastro del World Trade Center" di David Icke, che indurrebbero ogni uomo sano di mente a tornare piuttosto a leggere la guida telefonica.

Sto parlando di argomenti scientifici. Se è vero, ad esempio, che il kerosene brucia a 820°C in condizioni ottimali, come è possibile che le travi d'acciaio delle torri gemelle - il cui punto di fusione dovrebbe essere a 1480°C - abbiano ceduto tutte nello stesso momento? (Le torri sono crollate in 8.1 e 10 secondi). Cosa dire della terza torre - chiamata World Trade Center 7 (o Salmon [sic] Brothers Building) - la quale crollò in 6.6 secondi entro il suo stesso perimetro alle 5.20 pomeridiane dell'11 settembre? Perchè è crollata in maniera così pulita e ordinata, quando nessun aereo l'aveva colpita? L'American National Institute of Standards and Technology [NIST, ndt] è stata incaricato di analizzare le cause della distruzione dei 3 edifici, ma non ha ancora pubblicato un rapporto sul WTC7. Due eminenti professori americani di ingegneria meccanica - senza dubbio persone di peso ben diverso dai miei “farneticanti” - stanno mettendo in dubbio da un punto di vista legale i parametri di riferimento del rapporto finale, sostenendo che esso potrebbe essere "fraudolento o ingannevole". (*)

Giornalisticamente, c'erano molte cose strane sull'11 setembre. I rapporti iniziali degli inviati che avevano sentito "esplosioni" nelle torri - che potevano essere le travi che si spaccavano - sono facili da accantonare. Un po' meno la notizia che il corpo di una hostess fu trovato in una strada di Manhattan con le mani legate. Ok, mettiamo che fosse semplicemente una diceria del momento, come la lista CIA degli arabi dirottatori suicida, che includeva tre uomini che erano - e sono ancora - vivi e vegeti in Medio Oriente, era un errore iniziale di intelligence. (**)

Ma cosa dire della strana lettera, a quanto si suppone scritta da Mohamed Atta - il dirottatore egiziano dall'espressione sinistra - i cui consigli "islamici" ai suoi inquietanti compagni, nella lettera rilasciata dalla CIA, hanno sconcertato tutti i miei amici musulmani in Medio Oriente? Atta ha nominato la sua famiglia, che nessun musulmano, per quanto incolto, potrebbe includere in una preghiera, e poi ricorda ai suoi complici assassini di recitare la prima preghiera musulmana del giorno, per poi passare a citarla. Ma nessun musulmano avrebbe bisogno di tale promemoria, e tanto meno si aspetterebbe di trovare il testo della preghiera "Fajr" incluso nella lettera di Atta.

Lasciatemelo ripetere: non sono un complottista. Tenetemi lontani i farneticatori. Evitatemi i complotti. Ma come tutti al mondo, vorrei conoscere l'intera storia dell'11 settembre, non solo perchè è stato il detonatore di tutta la folle, corrotta "guerra al terrore" che ci ha portato alla disfatta in Iraq ed Afghanistan, e in buona parte del Medio Oriente. Karl Rove, il consigliere di Bush che si è da poco elegantemente dimesso, una volta disse: "Ora siamo un impero, noi creiamo la nostra stessa realtà". E' vero questo?

Almeno ditecelo. In questo modo la gente smetterà di prendere a calci le sedie.

Robert Fisk (The Independent)

Traduzione di luogocomune.net

domenica 8 luglio 2007

G8 Genova: infiltrati tra i Black Block?




Genova 2001 è una delle pagine più brutte dello Stato Italiano (ed è tutto dire..). I giornali non ne hanno praticamente parlato, e lo stesso colpevole silenzio è stata la linea scelta dall Tv - ovvero dai proprietari. Da qualunque lato si guardi a quei fatti, si finisce inevitabilmente ricoperti di fango. Tuttavia, se leggete queste righe, allora avete internet, tutto quello che vi serve per scoprire da soli cos'è successo.

(I)

sabato 7 luglio 2007

Zerozerosette licenza di golpe


I servizi segreti dovrebbero effettuare attivita' di spionaggio e controspionaggio in difesa dello Stato. Sono un'istituzione antidemocratica creata per proteggere la democrazia in tempi di guerra. Bella idea, se non fosse che i servizi segreti italiani sono rimasti coinvolti in tutti i piu' pericolosi attacchi alla democrazia degli ultimi 50anni. Da Gladio al Golpe Brghese, dalla P2 alle intercettazioni dei magistrati.

Io non voglio piu' i servizi sergreti. Non ho alcuna fiducia in questa istituzione e la storia e' dalla mia parte. Gli ultimi episodi non fanno altro che aumentare il mio sdegno. Dal 2001 al 2006 i servizi segreti italiani, invece di tenere sottocontrollo le attivita' criminose della CIA sul nostro territorio, spiavano i magistrati, i piu' pericolosi nemici dello Stato! Quei magistrati che sono l'ultimo potere rimasto a combattere le lobby politico-mafiose che governano l'Italia. Quei magistrati che in quegli anni indagavano l'allora presidente del consiglio Berlusconi. Quei magistrati che hanno portato alla luce le sporche manovre dei Fazio, dei Ricucci, dei Fiorani, dei Consorte. Quei magistrati che da soli combattono tutti i poteri forti ed i loro abusi, una missione quasi impossibile in Italia...

Che siano pericolosi non v'e' dubbio: sono molto pericolosi, ma per chi va contro la legge. Se i servizi segreti proteggono chi infrange la legge, qualcosa nel sistema non funziona.

Io vorrei l'abolizione dei servizi segreti, seduta stante.

Sono una delle piu' grandi minacce per la gia' fragile democrazia italiana.
Mi fanno schifo.

Incollo la storia dei servizi segreti italiani, presa dalla rete. Inquietante

I servizi segreti dell’Italia democratica nascono ufficialmente il 1 settembre 1949, sulle ceneri - ma mantenendo in pieno uomini e strutture - del vecchio SIM, il servizio d’informazione militare, nato durante il regime fascista: il suo nome è SIFAR (Servizio Informazioni Forze Armate).
Già nella costituzione del SIFAR c’è qualcosa di anomalo: nessun dibattito parlamentare, ma solo una circolare interna, firmata dall’allora ministro della Difesa Randolfo Pacciardi, repubblicano.

Il primo direttore del SIFAR è il generale di brigata Giovanni Carlo Del Re che opera sotto l’esplicita supervisione dall’emissario della CIA in Italia, Carmel Offie.In carica per tre anni, Del Re viene sostituito nel 1951 dal gen. Umberto Broccoli – l’uomo che – almeno sulla carta - darà l’avvio a Gladio, sostituito, neppure un anno e mezzo dopo, dal gen. Ettore Musco. Anche Musco, che nel 1947 aveva formato l’AIL (Armata Italiana per la Libertà) - una formazione diretta da militari, sostenuta economicamente e militarmente dai servizi segreti americani, incaricata di vigilare su un’eventuale insurrezione comunista – fu uomo di stretta osservanza CIA e proprio sotto il controllo americano portò a termine l’acquisto dei terreni di Capo Marrargiu, in Sardegna, dove sarebbe sorta la base di Gladio.
De Lorenzo assume le redini del SIFAR nel gennaio del 1956. Resterà in carica fino all'ottobre del 1962: quasi sette anni filati, fatto mai accaduto, neppure in seguito, nella storia dei servizi segreti italiani. E’ sotto la gestione De Lorenzo che l’Italia sottoscriverà il piano, redatto dalla CIA, denominato "Demagnetize" il cui assunto è:
«La limitazione del potere dei comunisti in Italia e in Francia è un obiettivo prioritario: esso deve essere raggiunto con qualsiasi mezzo».Gli anni di De Lorenzo al SIFAR sono gli anni delle schedature di massa degli italiani: verranno raccolti oltre 157 mila fascicoli, molti dei quali abusivi e falsi, in gran parte del tutto superflui per la sicurezza, ma utili strumenti di pressione e di ricatto.

E’ con De Lorenzo ai vertici dei carabinieri che si acuisce la tensione in Alto Adige, una regione attraversata all’epoca da una forte vena irredentista filo-austriaca e, nel luglio del 1964, si ode il famoso "rumor di sciabole" di cui parlò l’allora segretario socialista Pietro Nenni, allorché la formazione del secondo governo di centro-sinistra, guidato da Aldo Moro, si realizzò sotto la minaccia, più o meno velata, di un colpo di stato: il Piano Solo.
Anche se lo scandalo delle schedature del Sifar e del Piano Solo verranno alla luce solo tre anni dopo, nel 1967, grazie ad una campagna di stampa del settimanale L’Espresso, condotta dai giornalisti Lino Jannuzzi ed Eugenio Scalfari, già nel 1965 il SIFAR viene sciolto.E’ uno scioglimento solo di facciata, l’ennesimo: con un decreto del Presidente della Repubblica, il 18 novembre 1965, nasce il SID (Servizio Informazioni Difesa) che del vecchio servizio continuerà a mantenere uomini e strutture.Il comando del SID viene affidato all’amm. Eugenio Henke, genovese, molto vicino al ministro dell’Interno dell’epoca Paolo Emilio Taviani, democristiano.

Sotto la gestione Henke – che resterà in carica fino al 1970 – prenderà l’avvio la strategia della tensione che avrà come primo, tragico, risultato la strage di piazza Fontana (12 dicembre 1969).Henke lascia il SID il 18 ottobre 1970 per essere sostituito dal gen. Vito Miceli che già dal 1969 guidava il SIOS (il servizio informazioni) dell’Esercito. Non trascorrono neppure due mesi dal nuovo cambio della guardia ai vertici dei servizi segreti italiani, che nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 1970 un gruppo di neofascisti, capeggiati dal "principe nero" Junio Valerio Borghese, ex comandante della X MAS, mette in atto un ancor oggi misterioso tentativo di colpo di stato, nome in codice "Tora, Tora", passato alla cronaca come il Golpe Borghese. E’ noto che il tentativo di colpo di stato fallì, o meglio aveva al suo interno forze che ne avevano preventivato il fallimento. Di quel golpe che sapeva molto era proprio il neo capo del SID, il gen. Vito Miceli che nel sottile gioco delle alleanze politiche era legatissimo ad Aldo Moro e nemico giurato di una altro potente democristiano: Giulio Andreotti.

Miceli di quel tentativo di golpe tacque: in primis con la magistratura. Quando nel 1975 l’inchiesta giudiziaria sul Golpe Borghese arriverà alla sua stretta finale, Miceli avrà già lasciato il servizio, travolto da una serie di incriminazioni che porteranno al suo arresto per altri fatti ancora oggi non del tutto chiariti, come la creazione della Rosa dei Venti, un’altra struttura militare para-golpista e lo scontro durissimo che lo opporrà al capo dell’ufficio D, un fedelissimo di Andreotti, il gen. Gianadelio Maletti. Gli anni della gestione Miceli sono gli anni dello stragismo in Italia: da Peteano, alla strage alla Questura di Milano, da Brescia all’Italicus. Come era già accaduto a De Lorenzo, anche Miceli finirà in parlamento: eletto, anche lui, nelle file del MSI-DN di Giorgio Almirante, così come anni dopo succederà ad un altro capo dei servizi segreti, il gen. Antonio Ramponi, nelle file di Alleanza Nazionale di Gianfranco Fini.

La prima riforma organica dei servizi segreti – ma anche fino ad oggi l’ultima – risale al 1977. Sempre più vicino all’area di governo, impegnato in una politica improntata al consociativismo, il PCI partecipa direttamente ed in prima persona, attraverso la figura del sen. Ugo Pecchioli, alla riforma. Per la prima volta viene introdotta una figura di responsabile dell’attività dei servizi segreti di fronte al Parlamento: è il Presidente del Consiglio che si avvale della collaborazione di un consiglio interministeriale, il CESIS che ha anche un compito di coordinamento. Inoltre i servizi devono rispondere di quello che fanno ad un Comitato parlamentare. Ma un importante novità introdotta dalla riforma dei servizi segreti riguarda lo sdoppiamento dei servizi stessi: al SISMI (Servizio d’Informazioni per la Sicurezza Militare) il compito di occuparsi della sicurezza nei confronti dell’esterno, al SISDE (Servizio d’Informazioni per la Sicurezza Democratica) quello di vigilare all’interno.

Con in più un’altra differenza: se il SISMI resta completamente affidato a personale militare, il SISDE diventa una struttura civile, affidata alla polizia che è diventato un corpo smilitarizzato. Una riforma, quindi, buona nelle intenzioni, ma che negli anni a seguire produrrà soltanto risultati disastrosi, anche perché gli uomini che andranno a far parte del SISMI e del SISDE saranno gli stessi che hanno già fatto parte del SIFAR e del SID e, per quanto riguarda il servizio civile, del disciolto – e famigerato – Ufficio Affari Riservati del ministero dell’Interno.
Retto dal 1974 al 1978 dall’amm. Mario Casardi, il SISMI vedrà l’ascesa, nello stesso anno, del gen. Giuseppe Santovito, già stretto collaboratore di De Lorenzo.Il SISDE, la cui direzione sarebbe dovuta spettare ad Emilio Santillo, già capo dell’Ispettorato per l’antiterrosimo, pur essendo una struttura non militare finirà proprio ad un militare, generale dei carabinieri Giulio Grassini. Il primo scandalo in cui incappano i servizi riformati è quello della Loggia P2. I nomi di tutti i vertici dei servizi segreti (SISMI, SISDE ed anche del CESIS, l’organo di coordinamento) sono compresi nella famosa lista del maestro venerabile Licio Gelli, scoperta il 17 marzo 1981 dai magistrati milanesi che indagano su Sindona.
Di certo oggi sappiamo che entrambi i servizi segreti sono dentro fino al collo nel caso Moro, i 55 giorni che trascorsero fra il sequestro del presidente della DC da parte di un commando delle Brigate rosse e l’uccisione dell’uomo politico. Omissioni, inefficienze, tacite connivenze, depistaggi, forse anche qualcosa di più. Molto, ma molto di più invece nella strage di Bologna dove per depistaggio, con sentenza passato in giudicato, sono stati condannati, assieme a Gelli, alcuni uomini del SISMI, come il gen. Pietro Musumeci e il col. Giuseppe Belmonte. E con loro anche il faccendiere Francesco Pazienza, in seguito imputati anche per aver creato una superstruttura occulta (il c.d. SUPERSISMI) all’interno del servizio segreto militare, sospettato di aver operato in collegamento con elementi della criminalità organizzata.

C’è da aggiungere che uomini del SISMI sono rimasti implicati anche nell’inchiesta sulla strage di Ustica.Nel 1984 arriva al vertice del SISMI colui che passa per un rinnovatore: è l’amm. Fulvio Martini. Resterà in carica fino al febbraio del 1991 quando, assieme al suo capo di stato maggiore, il gen. Paolo Inzerilli, finirà travolto dalla vicenda di Gladio. Parallelamente al Sisde si succederanno i prefetti Vincenzo Parisi (1984-1987), che diventerà subito dopo capo della polizia e Riccardo Malpica (1987-1991), che verrà poi condannato per lo scandalo dei fondi neri del SISDE. Il resto è storia recente.