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domenica 18 febbraio 2007

Zucchine interstellari


L’astronave entro’ nell’atmosfera. Eravamo molto eccitati e non riuscivamo chiuder bocca dalla paura. Stavamo per entrare in contatto con degli alieni, ed io al mattino non mi ero neppure pettinato. L’atterragio non fu dei migliori: un’oliva mi ando’ di traverso. Mi salvai soffocandola.
Uscimmo dall’astronave. Eravamo atterrati su una spiaggia ed era una splendida giornata calda e ventilata, ma non eravamo arrivati sin li per prendere il sole. Peccato.
Eravamo in missione. Il compito della nostra delegazione era di incontrare i vertici del nuovo mondo per promuovere un prodotto tipico del nostro paese: la zucchina. Vegetale dalle insospettabili qualita’ nutritive, la zucchina e’ anche uno strumento molto utile a stimolare l’orgasmo femminile, se maneggiato con cura. Con l’intenzione di dar vita al primo commercio interplanetario di zucchine, eravamo dunque in cerca di un possibile distributore. La scelta non era facile: ortolano o sexy-shop? Il dipartimento marketing della nostra compagnia aveva anche studiato una strategia commerciale per promuovere l’uso combinato delle due potenziali qualita’. Non aveva funzionato: molti non gradivano mangiare il vegetale falliforme dopo che era stato utilizzato come dildo. Chissa’ perche’? Schizzinosi...
Incontrammo il direttore supremo della VUCN (Vibratori Uniti Contro la Noia). Ci offri’ un coctkail anabolizzante e un sigaro venusiano. Fu difficile giungere ad un accordo, dato che non avevamo un linguaggio in comune con cui comunicare. Riuscimmo a mostrare l’effettivo utilizzo della zucchina grazie ad un video di Cicciolina che portiamo sempre con noi. Il direttore della VUCN rimase molto colpito. Da Cicciolina. Voleva comprarla. Avremmo potuto concludere un ottimo affare, ma non era quello il nostro business. Eravamo venuti qui per le zucchine. Vedete, il problema era che il nostro pianeta produce solo zucchine, e nient’altro. Ottime, gustose zucchine; a tonnellate. Non potevamo permetterci di vendere la nostra piu’ famosa pornostar senza aver prima firmato un contratto di massiccia esportazione di zucchine.
Organizzammo quindi un incontro con il presidente della VUCV (Vegetali Uniti Contro i Vibratori). Era un personaggio inquietante. Gli offrimmo una sigaretta. Accetto’ sorridente e inizio’ a masticarla, filtro incluso. Per non compromettere la formalita’ della situazione, anche noi iniziammo a ruminare un intero pacchetto di Marlboro, vuoto. Non riuscimmo pero’ a cavare un ragno dal buco. Il presidente della VUCV ci spiego’ che era un brutto periodo: l’infinita guerra contro i vibratori era arrivata al culmine, avevano subito molte perdite, la carota aveva cambiato schieramento e la patata, sedotta dagli avversari, si era dichiarata neutrale.
Delusi, abbandonammo il pianeta. Un’altro fallimento. Nessuno nell’universo voleva le nostre zucchine. Va be’, ce le terremo per noi, potremo sempre usarle come sfollagenti.
Almeno non abbiam venduto Cicciolina...

(F)

4 commenti:

Unknown ha detto...

Mi rimangio tutto quanto detto:
tenetevele tra di voi ste cose!

Peccato, mi piaceva l'idea della missione di far pensare la gente.

Alfredus Di Lex

Iuticohen ha detto...

Chissà cos'hai capito....

Anonimo ha detto...

gli avevo promesso contenuti noiosi e intelligenti, non si aspettava la divertente demenza verso cui ci stiamo imbarkando!

:)

Anonimo ha detto...

divertente demenza? l'unica cosa demente qui è l'autore.
mah! sono ragazzi...