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martedì 10 luglio 2007

Eletti e goym


L'unica democrazia del medio oriente (mantra dalle proprietà magiche, in grado di far dimenticare qualsiasi cosa*) ha fatto questo:



L'uomo a terra, colpito da un cecchino è un giornalista di Al Aqsa, tv vicina ad Hamas. Si vede a fianco a lui la telecamera.

La International Federation of Journalists, in una dichiarazione da Bruxelles, Belgio, ha denunciato Israele per quello che afferma essere “un violento e brutale esempio del colpire deliberatamente un giornalista".

[...] A quanto dice un medico le gambe di Ghanem sono state amputate giovedì dopo che è stato portato in ospedale in condizioni critiche. Egli è rimasto venerdì in terapia intensiva.


[...] Il portavoce dell'esercito israeliano, maggiore Avital Leibowitch, ha detto che non è chiaro chi abbia colpito Imad Ghanem, 21 anni, cameraman. Leibowitch ha affermato che il cameramen era un legittimo obiettivo perché era insieme ai guerriglieri di Hamas che sparavano verso le forze israeliane, ed era separato dagli altri giornalisti che riprendevano lo scontro, e avrebbe potuto portare un'arma.

[...]Dal suo letto di ospedale Ghanem dice di essere stato per la prima volta colpito mentre filmava l'evacuazione di militanti feriti dal fuoco dei tank israeliani.

"Camminavo davanti a loro mentre trasportavano i feriti su una barella metallica. Poi hanno iniziato a sparare.e un proiettile ha colpito la mia gamba e sono caduto a terra. Non potevo muovermi in avanti" ha affermato.

Ghanem ha detto che un blindato ha continuato a sparare contro di lui mentre giaceva a terra.

"Sentivo il mio corpo attaccato al suolo, come se ci fosse stata una pietra sopra di me. Continuavo a sanguinare. Ogni volta che qualcuno si avvicinava per salvarmi loro gli sparavano" ha affermato. Ghanem ha detto che la sua telecamera è sempre rimasta in vista.

"Quest'uomo stava portando una telecamera, non una pistola", ha detto Aiden White, segretario generale della federazione dei giornalisti. "Non era una minaccia per le forze israeliane. Israele sembra credere che sia possibile uccidere impunemente qualunque giornalista che loro accusino essere un propagandista".

Leibowitch ha detto che, sebbene le circostanze della sparatoria non siano chiare, "trattiamo i membri di un gruppo militante come militanti". "Egli era un obiettivo legittimo," ha aggiunto. "Non si può aspettare per vedere se tira fuori una pistola o no."

Non commento, sono senza parole. Dovrei farlo, ma non so neppure da che parte cominciare, perciò mi sono limitato ai grassetti. E poi certi argomenti, in occidente, sono tabù. Mi dispiace solo di non aver trovato foto di questo Leibowitch; non una parola di rammarico esce dalla sua bocca, non chiede scusa neppure. Vorrei vederlo in faccia.

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(I)
*forse il mantra è la parola democrazia

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