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mercoledì 29 agosto 2007

Il Dittatore della Settimana (I) - Omar Al Bashir

Ci sono dittature di cui non sapremo mai niente, semplicemente perchè le repressioni, i massacri e le torture che sempre accompagnano le dittature riguardano una parte del globo dove o i morti si contano a migliaia, oppure sono morti che non fanno notizia.
Ce ne sono altre che ignoreremo per sempre perchè il dittatore di turno fa comodo agli Stati Uniti o a qualche altro stato egemone nel suo intorno continentale.


Ce ne sono alcune, che agli occhi dei mass media occidentali vengono fatti passare come governi legittimi per ignoranza, o alla meglio per mancanza di interesse.
Ce ne sono alcune che conosceremo.


La star di quest'oggi è Omar Al Bashir, al potere in Sudan dal 1989.




Omar nasce in un modesto villaggio nel 1944.
Da giovane, si trasferisce con la famiglia prima a Karthoum (la capitale del Sudan) poi, raggiunta la maggiore età si arruola nell'esercito sudanese, nel 1960, in piena guerra civile (1955-1973).


Si iscrive in un'accademia militare, laureandosi nel 1966 e cinque anni più tardi presta servizio come ausiliare all'esercito egiziano durante la guerra con Israele del 1973, alla fine della quale torna in patria, per completare negli anni ottanta la carriera militare con il grado di generale - guadagnato sul campo durante la seconda guerra civile, che, iniziata nel 1986, è finita nel 2003 - in contemporanea con l'inizio della guerra in Darfur, ancora in corso, e vedeva contrapposti gli abitanti del Nord, di etnia araba e musulmani, a quelli del Sud, di etnia africana e cristiano-animisti; ha causato in totale oltre 2.000.000 di vittime e 4.500.000 sfollati, secondo il rapporto ONU del 2001 sul Sudan.


Tre anni dopo lo scoppio della guerra civile, nel 1989, organizza con altri comandanti dell'esercito un colpo di stato per rovesciare il primo ministro eletto, Sadiq al-Mahdi.
Dopo aver sciolto il Parlamento, annullato tutte le cariche politiche e illegalizzato tutti i partiti politici, nell'aprile 1990 dichiara la Sharia, la legge islamica, come unica legge vigente e sopprime nel sangue un ventilato colpo di stato mandando al patibolo 30 tra ufficiali di polizia e dell'esercito.


Ricopre le cariche di primo ministro e ministro della difesa all'interno del Consiglio del Comando Rivoluzionario - un'oligarchia formata dai cospiratori - fino a quando nell'ottobre 1993 i membri del Consiglio decidono di ritirarsi a vita privata nominando Omar Al Bashir Presidente provvisorio fino alle elezioni annunciate per il 1996. E' superfluo dire che Omar Al Bashir ha vinto con percentuali bulgare.


Quando le trattative per la pace - mediate dalle Nazioni Unite - volgono al termine, nel biennio aprile 2003, scoppia un'altro conflitto: le tribù di etnia africana dei villaggi della regione del Darfur, nell'ovest del paese si uniscono in due milizie ribelli sollevandosi militarmente contro il governo di Al Bashir accusato di sovvenzionare i Janjaweed, predoni di etnia araba che, impuniti, da anni seminavano morte e distruzione tra gli africani.


La strada scelta da Al Bashir per sconfiggere i ribelli è il genocidio di massa: le stime ufficiali dell'ONU aggiornate al 21 febbraio 2005 parlavano chiaro: da 100.000 a 400.000 vittime, a fronte delle 20-30.000 delle stime filo-governative.


In pratica Al Bashir ha scatenato contro la popolazione inerme del Darfur i signorotti della guerra di etnia araba - alcuni dei quali integrati nei quadri governativi come ufficiali di polizia e dell'esercito, una volta rimasti senza lavoro per le trattative di pace per la guerra civile ,- che si sono aggiunti ai Janjaweed con il compito di fare pulizia etnica, causando oltre 2.000.000 di sfollati,


Il metodo usuale consiste nel bombardare dall'alto i villaggi con degli Antonov - aerei da trasporto dell'esercito regolare trasformati in bombardieri - per poi far terminare il compito dagli irregolari a cavallo.
Uomini, donne, bambini... non importa... sono comunque ribelli o futuri ribelli.
Fa rabbia che le poche volte che si parla di Al Bashir, i media lo definiscono Presidente del Sudan.
Ma Presidente di cosa?
Presidente dei golpisti di stato, al massimo.


L'ONU conta i morti ma non interviene in maniera efficace, Bush se ne lava le mani, poichè gli hanno detto che lì non c'era petrolio, l'Europa... uhm...
L'Europa?


Gustavo

1 commento:

Iuticohen ha detto...

Va detto che somiglia molto a Samuel L Jackson