'>

domenica 21 ottobre 2007

Venti di guerra?



BAckground e link minimi per commentare le ultime de notizie riportate da DEbkafile.

2 Settembre - Il Times online pubblica i piani del pentagono per annichilire l'Iran.

THE Pentagon has drawn up plans for massive airstrikes against 1,200 targets in Iran, designed to annihilate the Iranians’ military capability in three days, according to a national security expert.

Alexis Debat, director of terrorism and national security at the Nixon Center, said last week that US military planners were not preparing for “pinprick strikes” against Iran’s nuclear facilities. “They’re about taking out the entire Iranian military,” he said.

16 Settembre - Il ministro degli Esteri francese Bernard Kouchner parla del programma nucleare dell'Iran e lancia un profezia che fa rabbrividire: "Il mondo deve prepararsi al peggio...cioè alla guerra".
17 ottobre - Il presidente degli Stati Uniti George W. Bush ha rinnovato oggi il suo appello alla comunità internazionale affinchè si impegni per evitare al regime iraniano di dotarsi di armi nucleari e in questo modo "evitare una terza guerra mondiale".

20 ottobre - Il sito Israeliano DEbka riporta la seguente notizia, (fornitagli dalle DEBKAfile's Iranian sources) :

e ancora:

The fire-eating president succeeded in removing the formidable Iranian nuclear negotiator, head of the National Security Council, Ali Larijani, from his path. He then sent the Revolutionary Guards missile and artillery commander, Gen. Mahmoud Chaharbaghshe, to warn that, in the first minute of an attack on Iran, the Islamic Republic would fire 11,000 missiles and mortars against enemy (US and Israeli) bases. The scale of ordnance threatened implied Tehran’s certainty that Syria, Hizballah, Hamas and the pro-Iranian militias in Iraq would join the assault.

ALtre notizie sinistre:



BLAIR: LA MINACCIA TERRORISTA PORTA IL NOME DELL'IRAN


IRAN: PENTAGONO PRONTO AD AGIRE:
(Il Pentagono dispone di forze sufficienti per eventuali azioni militari contro l'Iran, se arrivasse l'ordine dalla Casa Bianca.Lo ha detto il nuovo capo degli Stati Maggiori, ammiraglio Michael Mullen, sostenendo che l'impegno in Iraq e Afghanistan non limita le opzioni militari disponibili per fare i conti con Teheran. Le attivita' iraniane di sostegno agli insorti in Iraq - ha aggiunto Mullen - sono motivo di 'una enorme e crescente preoccupazione' sulle intenzioni dell'Iran. )

Se a ciò aggiungiamo i movimenti diplomatici in corso, che vedono come protagonista principale Putin, è inevitabile concludere che una soluzione finale, pacifica - dubito - o militare che sia, si sta rapidamente avvicinando. In particolare l'ago della bilancia sembra essere proprio la Russia e la sua rinnovata potenza; Theran sta palesemente cercando la protezione di Mosca, laddove Israele e Usa (notare anche il recente viaggio lampo di Olmert, per un colloquio di due ore) sembrano voler assicurarsi non belligeranza in caso di conflitto - e a ragione, se si vule evitare la terza guerra mondiale. Putin d'altro canto non ha mai nascosto la sua scarsa simpatia per le politiche espansioniste degli Stati Uniti, e una sua totale passività sembra improbabile. La linea più dura di questi anni e le ritrovate luci della ribalta mondiale - complice il declino morale e culturale dell'egemonia Usa, frutto di politiche a dir poco dissennate e violente - suggeriscono che difficilmente il Cremlino starà semplicemente a guardare. E il presidente, da capo di stato cinico e astuto qual è, sicuramente non esiterà a cercare il proprio tornaconto, in termini politici e personali. Ma non è detto che ciò sia un male. Una Russia non prona agli Stati Uniti credo che sia invece auspicabile.


Infine ricordiamo che ormai l'intellighenzia sinistrorsa è rassegnata (ma si potrebbe dibattere sul termine) alla guerra, e prepara i suoi lettori. Si vedano l'articolo del generale Mini sull'espresso e le soluzioni prospettate nella seguente analisi della rivista di geopolitica Limes (da cui ho tratto la mappa all'inizio) :


Liquidare l’Iran e salutare il Medio Oriente


[...]Obiettivo massimo (quasi impossibile): un colpo di Stato che porti al potere una presunta fazione amica degli Usa; obiettivo minimo (più che possibile): liquidare per il tempo prevedibile la potenza iraniana e forse l’Iran in quanto Stato, eccitando i separatismi etnici, in particolare quelli curdo, baluci e arabo. Insomma, l’Iran verrebbe degradato da potenza regionale a failed State in qualche settimana di bombardamenti. Il tutto prima di marzo, quando nelle elezioni iraniane “rischiano” di prevalere gli avversari di Ahmadinejad, più o meno “centristi” e moderati: a quel punto qualsiasi attacco sarebbe difficilmente presentabile all’opinione pubblica americana e mondiale.[...]


Limes ci fornisce anche una bellissima mappa strategica di uno scenario di guerra. Eccola:



Qui l'articolo completo.

Nessun commento: