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giovedì 19 aprile 2007

Virginia Tech. E' stato Rambo. (patchwork di opinioni in rete)






Lo studente "assassino" aveva già ucciso due persone un paio di ore prima della strage, in un punto diverso del college; una delle deu sembra fosse una ragazza che aveva respinto le sue avances

Tutti i cadaveri presentano almeno 3 ferite da arma da fuoco

In tutto i morti sono 32, i feriti 28: se facciamo un rapido calcolo (32 x3 colpi + 28 x almeno un colpo + eventuali colpi sparati a vuoto), ci rendiamo conto che, l'assassino ha sparato tra i 130 ed i 150 colpi, questo con due pistole da 11 colpi ciascuna. Il che significa che aveva 10-12 caricatori, oppure che ha avuto il tempo di riempire i caricatori vuoti più volte (come sembrano suggerire le prime testimonianze degli scampati)

nei giorni precedenti, c'erano stati alcuni allarmi bomba fasulli, tipica tecnica utilizzata per testare le reazioni della polizia

la motivazione del gesto è ridicola ("odio gli studenti ricchi e viziati"), per quanto a tutti possa girare il boccino per i motivi più svariati


il punto di domanda è dove sia stato l'assassino fra il primo e il secondo giro di spari.
Inoltre, alla CNN hanno appena intervistato degli studenti che si domandavano "retoricamente" :"Qualcuno di voi ha sentito suonare l'allarme? Io no." (riferendosi al fatto che dopo i primi due cadaveri, non essendo stata trovata l'arma del delitto, DOVEVA per regolamento suonare l'allarme in tutta la scuola, e invece non è successo).


La lettera,la cui informazione è stata data dalla ABC, è stata smentita dalla polizia.
Non c'è stato nessun ritrovamento della stessa.
Al TG hanno detto che le pistole erano una Glock 19 e una Walther P99;15 e 16 colpi ogniuna,in cal.9 mm. e 22 mm
Una delle pistole è stata acquistata da un armeria vicina,517$.Cara.
L'armaiolo ricorda lo studente,gli sembrava una brava persona.
In merito a questo punto,stò cercando le leggi della Virginia sulle armi,dato che in molti stati dell'Unione deve passare un certo tempo fra la richiesta e l'acquisto vero e propio dell'arma.
Non tutti i 28 feriti devono la loro situazione ai proiettili;alcuni hanno tentato la fuga lanciandosi dalle finestre o rovinando per le scale.

ma è davvero possibile che 1 colpo in faccia con una pistola, sfiguri a tal punto da essere irriconoscibile?
Non dovrebbe essere il foro d'entrata più piccolo di quello d'uscita?

..ehmm, se cercate sul (pessimo) sito di rotten troverete vari esempi...
ma sconsiglio vivamente di farlo.

Queste stragi hanno tutte la stessa dinamica. Uno studente impazzisce, uccide una decina di persone e poi si suicidia, del tipo "missione compiuta non servi più a niente" e soprattutto una volta morto porti il segreto con te.

Come mai solo in USA succedono questa stragi insensate e sempre con le stesse modalità? Ricordate la strage della scuola Amish? Killer suicida. E persino il killer di Versace finì "suicida". Non ho tempo ora di guardare, ma credo che gli stragisti suicidi siano decine nella storia americana.
Il pazzo omicida è sempre uno e sempre suicida, al contrario dell' Italia dove gli stragisti indiziati sono talmente tanti che alla fine non è stato nessuno .
Oltretutto il responsabile è misterioso, a malapena si sa il nome, dove sono i parenti? Amici? Vicini? Famiglia?

Da wikipedia (ultime 10 stragi in Usa causate da un killer solitario):

- Cho Seung-hui was the perpetrator of the Virginia Tech massacre[4][5] of April 16, 2007, in Blacksburg, Virginia, United States, according to police reports. He committed suicide
- Charles Carl Roberts IV (December 7, 1973 – October 2, 2006) was an American milk truck driver who killed five Amish girls and himself in an Amish school
- The Capitol Hill massacre was a mass murder that occurred on the morning of Saturday, March 25, 2006, when 28-year-old Kyle Aaron Huff entered a rave afterparty in the southeast part of Seattle's Capitol Hill neighborhood and opened fire, killing six and wounding two. He then turned the gun on himself
- Jeffrey James Weise (August 8, 1988 – March 21, 2005) was a high school student of Red Lake, Minnesota responsible for the shooting deaths of his grandfather and his grandfather's girlfriend and the Red Lake High School massacre, a school shooting in which he killed seven people and injured more than a dozen others before committing suicide.
- Eric David Harris (April 9, 1981 – April 20, 1999) and Dylan Bennet Klebold (September 11, 1981 – April 20, 1999), both high school seniors, were the perpetrators of the Columbine High School massacre, the third worst school shooting ever. The school is located in Jefferson County, Colorado (near Denver and Littleton), U.S., on Tuesday, April 20, 1999, killing 12 classmates and one teacher. Both Harris, 18 years old, and Klebold, 17, committed suicide after the killings.
- Buford O'Neal Furrow, Jr. attempted a mass murder on August 10, 1999, when he attacked a daycare of the North Valley Jewish Community Center, Los Angeles. Niente suicidio
- Byran Koji Uyesugi (born 1959) was a former Xerox service technician in Honolulu, Hawaii who was convicted of killing seven of his co-workers on November 2, 1999, in what has been called the Xerox murders, the worst mass murder case in the history of Hawaii. Niente suicidio
- Larry Gene Ashbrook was the spree killer who, on September 16, 1999, murdered 7 people and injured a further 7 at a concert by Christian Rock Group Forty Days at Wedgwood Baptist Church in Fort Worth, Texas. Ashbrook then committed suicide
- Mitchell Johnson (born August 11, 1984) is an American murderer. Johnson (13 years old during the attack) along with middle school classmate and cousin Andrew Golden (then 11) ambushed teachers and fellow students in the backyard of Westside Middle School in Jonesboro on March 24, 1998, killing five and wounding ten people. Niente suicidio


Un particolare interessante: (da il Sole 24 ore):-citazione-
Il sudcoreano, laureando in letteratura inglese, aveva pochi amici e non parlava quasi mai, ma in passato aveva molestato alcune ragazze e appiccato un incendio doloso in un dormitorio, subito domato.

Per queste cose in Italia ti sbattono fuori dall'università (almeno per l'incendio ne sono sicuro) e ti affibiano ai servizi sociali.
Lui non aveva avuto neanche uno straccio di assistenza psicologica? E come mai poteva ancora frequentare?
Poi si parla molto del fatto che avesse realizzato piece teatrali "spaventose" ,ma non ha lasciato nemmeno un bigliettino, due o tre righe "preparatorie".
Era grafomane o introverso alla follia?
Schivato da tutti o no? Boh...
Sempre dal Sole: -citazione-
L'opinione pubblica della Corea del Sud è profondamente scossa. E tutta la stampa ha dato con la massima urgenza le notizie sull'identificazione del ventitreeenne Cho Seunghui,

-citazione-
Abitava anche lui nel campus, Cho Seung-Hui, aveva 23 anni, e da 14 anni viveva negli Stati Uniti

Se viveva negli Stati Uuniti da 14 anni, che ragione c'era di dare con la massima urgenza la notizia dell'identificazione a tutta la Corea del Sud? Dalla descrizione si sapeva che era "asiatico" ma non "sudcoreano".
Insomma, perchè allertare la Corea se poi era praticamente un americano d'adozione?mah...


".....Nella stanza del presunto killer sarebbe stato trovato un biglietto: «Mi avete costretto a fare questo». Secondo quanto riportato dal sito dell'emittente Abc News, dopo aver sparato a due compagni nel dormitorio dove lui stesso risiedeva, Cho è tornato nella sua stanza dove ha ricaricato l'arma e scritto il suo messaggio. Quindi è uscito nuovamente per continuare il massacro all’interno delle classi situate in un altro edificio. Secondo alcuni organi di informazione, nella sua lettera il giovane sudcoreano avrebbe scritto frasi contro i «giovani ricchi», contro la loro «dissolutezza» e contro i «ciarlatani disonesti» all'interno del campus. Il presunto killer era in cura per una depressione e secondo alcuni stava diventando sempre più violento."

Oggi invece si scopre che "La polizia ha detto che il sudcoreano non ha lasciato 'messaggi di addio' prima di uccidere 32 persone e suicidarsi al Virginia Tech. 'Abbiamo perquisito la sua camera ma non abbiamo trovato alcun messaggio', ha detto la polizia. Secondo il New York Times, il ritardo di circa due ore con cui e' stato dato l'allarme generale puo' essere dovuto al fatto che la polizia ha seguito una falsa pista." (Fonte ANSA)


Beh, di certo alcuni videogiochi (soprattutto quelli dove vinci se ammazzi di più) possono contribuire a bruciare il cervello di alcuni rincoglioniti già per natura.



peccato che per sparare con un videogioco basta fare click con il pulsante del mouse.
Per sparare con una pistola o con un fucile bisogna tenere conto di alcune variabili non da poco, come ad esempio saperlo caricare, armare, tenere; conoscere la balistica, almeno nei suoi rudimenti, saper mirare.
Oltre a queste conoscenze teoriche, devi tenere presenti alcune leggi della fisica, come ad esempio quella di gravitazione universale, che recita più o meno "un'arma pesa un casino, molto di più che un mouse".
Poi devi tenere conto del rinculo, cosa che non è esattamente facile da gestire, perché il videogame, nonostante l'evoluzione della tecnologia force feedback, non riesce a riprodurre.
Dopo questi piccoli intralci all'uso delle armi, bisogna dunque vedere se riesci a sparare un colpo senza farti male da solo. Figuriamoci beccare un bersaglio in movimento.
D'altronde viene da chiedersi come mai tutti i pazzi che popolano le scuole americane siano degli sniper con i controcosi, ma non facciano mai uso di altre armi ben più facili da reperire e da usare, come coltelli, mazze ferrate o asce da boscaiolo.
E' un vero mistero: la follia di questi personaggi è altamente selettiva, scrivono cose deliranti, si procurano armi e munizioni e senza motivo ammazzano gente che nemmeno conoscono però, al momento di imbracciare un fucile o una pistola, diventano completamente calmi e sereni, tanto da fare 32 morti con 3 pallottolo in corpo ciascuno e giusto qualche ferito per non strafare.
Potenza dei videogiochi.


Da Wikipedia, riguardo la strage alla Columbine High School, si scrive questo di Harris, uno dei due autoridella strage:

[...]Durante la cura psichiatrica a Harris fu prescritto il farmaco antidepressivo Zoloft. Poco tempo dopo Harris ammise di avere pensieri suicidi e omicidi nei confronti dei genitori. Ma anzichè sospendere immediatamente la somministrazione di antidepressivi, i medici prescrissero a Harris il Luvox, farmaco antidepressivo a base di fluvoxamina molto simile a quello precedente. Qualche analista sostenne in seguito, che proprio questa cura contribuì in buona parte alle azioni di Harris, argomentando che gli effetti collaterali di queste droghe includono una crescita di aggressività, perdita del sentimento del rimorso, depersonalizzazione e sindromi maniacali.[6] Pare esista una correlazione tra gli episodi di "sparatorie scolastiche" - il cui decorso medico è stato reso pubblico - e l'uso o la recente interruzione di questi tipi di cura.[...]


Chissà se gli inquirenti un giorno, alla trecentesima vittima, riusciranno ad avere un colpo di genio e a fare due più due, magari andando a ravanare tra le ricette mediche.
Non lo dico da giallista. Lo dico perchè ogni volta che sento una di queste storie mi viene in mente la scioccante rivelazione fattami da un amico, professore universitario e ricercatore ad alto livello di biochimica.
"Il Prozac uccide. E' provato che in molti casi provoca impulsi irrefrenabili che portano al suicidio o all'omicidio, in genere di persone vicine. Nell'ambiente scientifico lo sanno tutti, è il segreto di Pulcinella."
Perchè non lo dicono???
"Ma dai!!!!" E rideva, come a darmi dell'ingenua.
C'è qualche inquirente online? Andate a guardare tra le ricette mediche, chissà che non troviate l'assassino.




(I)

13 commenti:

Anonimo ha detto...

nice!

Anonimo ha detto...

io vorrei fare un paio di considerazioni:

la prima ovvia e' che finche' le armi si possono comprare con tranquillita' al negozio, non ci si puo' stupire che poi la gente le usi

(pare che il negoziante abbia anche dettto: mi fa star male pensare che gliel'ho venduta io....madddai, manco vendessi caramelle, vendi armi, cazzo fai colle armi? uccidi...se nn volevi sentirti in colpa dovevi far il barbiere o l'ortolano.)

pensavo poi ad un'altra cosa: negli usa a 18 anni sei fuori di casa, vai a viver da solo, in mezzo a un sacco di gente nuova, sconosciuta, giovane e pirla come te, hai molte piu' responsabilita' e ti viene a mancare l'affetto e la sicurezza familiare.

questo in molti casi e' un bene, e in effetti gli americani non sono mammoni come noi, in generale.

ma sai com'e' non e' poi cosi' impensabile che un giovane che non si integra, che ha problemi a relazionarsi coi compagni, che vive da solo, che non si trova una tipa, che deve pensare alla scuola e affrontare numerose pressioni di diverso tipo, il tutto senza nessun appoggio "esterno", be' puo' essere che sfasi...se poi appunto c aggiungiamo che puoi comprarti la pistola al supermercato e che magari diversi medici ti affibiano da anni droghe pesanti che chiamano medicinali...be' diciamo che fare una strage per esprimere il proprio malessere esistenziale, non e' la scelta piu' comune, per fortuna, ma puo' benissimo capitare, come si e' visto...



c'e' una cosa che poi trovo sbagliata:

tutte le prime pagine dei giornali americani, e forse di mezzo mondo, stanno da qualche giorno pubblicando grosse foto del killer-suicida. Anche Mr. I, autore del post, non ha saputo resister a questa tentazione. Non voglio fargliene una colpa, ma un po' si, anche se chi ha molta piu' responsabilita' sono i mass-media.

In un paese come gli usa dove il sogno di diventar famosi anche solo per un attimo e' uno dei piu' comuni e sentiti, assicurare agli stragisti le copertine dei giornali puo' solo aumentare il desiderio di combinare grossi "casini", se in preda a crisi depressive.

(F)

Anonimo ha detto...

Ho pubblicato l'immagine solo perchè è grottesca (infatti il titolo dice che il colpevole è Rambo) e per sottolineare quello che dici tu a proposito della colpevolezza dei media. Un blog prevede una partecipazione attiva alla ricerca di informazioni, è dura capitarci assolutamente per caso, e già questo fatto dovrebbe porre al riparo dai pericoli di identificazione e di emulazione;inoltre non c'è ripetitività nella proposizione dell'immagine, manca una colonna sonora, un commento. La contrapposizione sta proprio tre l'efferatezza del delitto e la banale posa da sfigato assunta dal colpevole. Un pò quello che dice uno dei protagonisti di Buongiorno, Notte, quando dice che le brigate rosse compiono questi crimini enormi nel nome di chissà quali ideali e poi viene fuori, ad esempio, che uno di loro passava le giornate a leggere Tex Willer e a masturbarsi. Concetti ben espressi, in altro contesto, dalla Harendt ne "La banalità del male".

Sulla questione armi devi fare un'altra riflessione ancora: perchè in Canada o in Svizzera è più facile procurarsi un'arma che negli Stati Uniti eppure questi fatti non succedono??? Come già scritto sul mio post come mai questo tipo di stragi, con il killer che alla fine si suicida, sono una prerogativa praticamente solo degli Stati Uniti??
Il killer non era un pischello che si era preso un'arma alla cazzo di cane in un supermercato e l'aveva "provata". Ha fatto fuori 32 persone (33 compreso se stesso) CIASCUNA con 3 colpi per corpo. Si tratta di bersagli in movimento che scappano all'impazzata.

Anonimo ha detto...

si ma infatti ero un po' provocatorio, nn voleva mika accusarti di stimolare reazioni di imitazione di stragi...



secondo me queste stragi cmq si ripetono negli stati uniti per diversi motivi:

inanzitutto le stragi coi suicidii finali ci sono in tutto il mondo e nn solo negli usa, anche in italia.
l'elemeto comune a queste stragi peculiarmente americane sono i campus dei college.

posti dove ci si puo' divertire molto, ubriakandosi tutti i giorni, fumando come i dannati e scopando una tipa diversa ogni sera.

ma a volte per molti e' difficile instaurare relazioni affettive (con ragazze o con amici) durature e profonde.

e' proprio per questa difficolta' nella socializzazione che nascono le fraternity.
un membro della tua fraternity e' qualkuno a cui sei fedele, e' un complice, e' un vero fratello,
anche se non l'hai mai conosciuto prima, anche se ti sta sul cazzo.
caratteristica delle fraternity e' la segretezza di tali organizzazioni. nessun membro deve dire in giro d appartenerci.
organizzazioni simili, per quanto spesso innocue, hanno una struttura e un'identita' simile a quelle mafiose.
chi e' fuori e' fuori chi e' dentro e' dentro, acqua in bocca e nessuno sa nulla.
per essere accettati in una fraternity bisogna spesso sopportare prove di intensa violenza psicologica, e talvolta pure fisica.
narrano che una delle prove piu' disgustose consista nel far avanzare a gattoni i "candidati" nudi, in fila. ognuno in bocca tiene l'estremita' di un oggetto che ora nn ricordo. l'altra estremita' sta nel culo di quello che lo precede. se per qualsiasi motivo l'oggetto si sfila dal culo o dalla bocca, lo sfigato di turno gira l'oggetto e lo addenta dalla parte ankor calda di culo e ri-incastra l'altra estremita'tra le chiappe di quello di fronte.

tutto cio' per dire che secondo me negli usa c'e' un grosso problema d socializzazione tra i ragazzi e i campus a volte risolvono il problema e a volte lo esasperano.
Se non vuoi ubriakarti tutti giorni, se vuoi una tipa fissa con cui stare bene, se non vuoi sopportare le orrende prove di molte fraternity, puo' esser che ti ritrovi solo, abbandonato, incompreso ed esasperato. (nn dico che per forza succede cosi', ma puo' succedere)

in piu' gli stati uniti sono nati di recente, a suon di pistolettate, a scapito dei pellirosse (mai da dimenticar che probabilmente il piu' grosso genocidio mai compiuto al mondo sia da attribuir proprio ai primi americani).
la violenza e le pistole sono i veri padri fondatori della patria.
si sparano addosso solo da un paio d secoli (e nn da millenni come nel in europa), hanno piu' o meno vinto tutte le guerre che han fatto e soprattutto nn hanno mai subito un invasione da un esercito nemico. la guerra in casa se la son fatti solo tra di loro, una volta, e cio' li ha uniti ancor di piu'.

per finire credo che l'emulazione delle stragi passate resti sempre una delle maggiori cause scatenanti di simili atti omicidi-suicidi.


quindi nn mi stupisce che cio' succeda negli usa piu' che in canada o in svizzera.

(F)

Anonimo ha detto...

Quello che dici, caro f, è molto interessante. Tra l'altro sembri ammettere, cosa inedita, che gran parte di ciò che emerge è preparato, più o meno esplicitamente, in segreto. Ovvero che si vede l'esplosione, ma non la preparazione della bomba.
Riguardo alle risposte che fornisci, sono senza dubbio ragionevoli, intelligenti, pensate. Tuttavia dei buchi rimangono, e le stesse ottime risposte potrebbero non risultare corrette. Tutto può essere, specie se le cose ci vengono presentate attraverso il doppio filtro polizia-media. Questo patchwork sul caso Virginia Tech voleva essere, ed è, una serie di spunti, più o meno validi, raccolti dalla rete, per guardare alla questione da diversi punti di vista, non ha pretese diverse. Il tuo ultimo commento invece merita, secondo me, un profano dell'argomento college americani, un approfondimento da mettere in homepage. Il discorso sulle armi ne meriterebbe un altro ancora. Quello sugli psicofarmaci, pure. E ancora e ancora.

Questo caso fornisce, tragicamente, una lista lunghissima di questioni irrisolte della nostra società, parecchi interrogativi, qualche inquietante dubbio.

I

Anonimo ha detto...

secondo me basta guardare uno dei film americani ambientato nei college, uno qualunque da animal house alla parte iniziale di a beautiful mind, comico o drammatico, per capire che non sono luoghi dove la gente è lasciata completamente a se stessa, anzi.
in realtà nell' Europa del Nord moltissimi giovani, soprattutto i ricchi e i nobili, vanno nei collegi, spesso anche dall'età del liceo. Ma di sparatorie simili a Ginevra, a Bruxelles o a Berna non homai sentito parlare..
Il motivo x me non sta tanto nel college così come congegnato negli u.s.a.,bensì nell'intero assetto della loro idea di società.
Parlando con alcuni americani e leggendone la letteratura, putroppo la sensazione è sempre uguale: per gli americani chi ce la fa è un grande, chi non è un vincente è tenuto a sentirsi un fallito(è gente che discute a a tavola del conto in banca di ciascuno come fosse gradevole..).
E' l'unico stato al mondo che ha nella propria costituzione l'idea che i cittadini abbiano il diritto di ricercare la felicità, intesa come miglioramento economico. Il problema è che questo diritto diviene un dovere.. Io credo che in un college europeo se non hai amici e non sei popolare ti senti solo, stai male. Negli Usa sei un fallito, che è una delle loro parole preferite.. Cosiccome al di fuori del college: il problema di chiarire "chi ce la fatta", chi ha fatto i soldi,chi èun grande e chi no li assilla.. Hollywood e il gossip made in usa vivono di ciò: quale tra gli attori è ingrassato e beve, quale vecchia attrice non riesce più a trovarsi un film e quali invece sono sempre sulla cresta.. E' un modo di pensare che ti fa sentire davvero da schifo se non ce la fai: il più grande scrittore comico americano vivente, David Sedaris, non fa altro che colpire questa distorsione della loro società: che l'uomo medio, il normale si sente fallito perchè non ha sfondato e il vero fallito è un emarginato..
Questo schema virtuosamente genera un ottimo impulso a far meglio, ma se ci aggiungi kili di prozac in giovane età, può fare di un giovane sfigato un killer improvvisato che si è detto: "non ce la farò mai a diventare un figo, e magari non ci ho voglia di provarci dato che sono apatico per sto prozac di merda,quindi fanculo.."

Anonimo ha detto...

ancora questa storia del killer improvvisato...32 persone...32 bersagli in movimento, robe da Rambo appunto.

Per il resto sottoscrivo molto dell'ultimo commento

Anonimo ha detto...

ma firmarsi no?

cmq ad Anonimo 1 dico:

forse mi son spiegato male ma intendevo: lasciando perdere american pie, il discorso e' proprio che in un college sei circondato da migliaia d tuoi coetanei, tutti in "lotta" per non esser dei falliti. E' molto piu' frustrante esser soli in mezzo alla folla che esser soli senza nessuno attorno.
confronto e competizione vanno di pari passo.
le ragioni che posson portare una persona a sfasare fino a quel punto possono essere tantissime. infatti, ripeto, di stragi ce ne sono e ce ne sono sempre state in tutto il mondo. le piu' comuni in famiglia. "uccide genitori, moglie e figli e poi si spara", mai sentita questa?

non dico mica che il problema e' come e' congegnato il college.
sicuramente e' l'estrema competizione, come dici tu, il motivo di base.
sembrerebbe che il rambo di turno fosse considerato un "fallito"; aggiungici un po' di altri ingredienti problematici, magari anche medicinali, collocalo in un college pieno di giovani in competizione, in un paese dove l'uso e l'acquisto delle armi non e' nulla di straordinario, moltiplica per tre ed eleva al quadrato: potresti ottener un'incursione omicida alla Grand Theft Auto...

il gesto del giovane non e' stato un gesto folle. due sparatorie ad ore di distanza con in mezzo video foto e messaggi spediti ai canali televisivi denotano una lucidita' angosciante.

la foto non la trovo affatto grottesca, come e' stato invece detto.
lo sguardo del ragazzo trasuda l'esasperata determinazione che lo ha accompagnato nella sua tragica azione omicida. l'odio nei confronti di chi lo considerava un perdente. il desiderio di farsi giustizia, di vendicarsi, di riscattarsi, di "vincere".







Per Anonimo 2:

concordo che improvvisato nn e' il termine piu' indicato, ma una volta che hai una pistola esercitarti a sparare non e' molto difficile, vai in un pentagono, o in un bosco. e se appena sei cresciuto a pane e videogioki puoi facilmente immaginarti in versione sterminatore.
anke qui ci aggiungi lucida esasperazione e magari una buona mira e non mi stupisce che secchi 30 bersagli in movimento.
questo per dire: non penso fosse un killer professionista, ma di sicuro la cosa era pianificata, a riprova dell'assenza di follia nel gesto: non e' stato un raptus, e' stata una decisione "logica".

(F)

Iuticohen ha detto...

Una rettifica: la storia dei 3 colpi per ogni cadavere è in odore di bufala. (nn che io mi affrettassi a dire che era vera, ma l avevo riportata, perciò..)

La pista psicofarmaci (non si tratta di piste vere e proprie visto che assassino e movente - la pazzia - ci sono già, circa) invece rimane aperta. Lascio il link ad un brevissimo articolo che accenna alla questione http://pensaconlatuatesta.blog.tiscali.it/tf3263204/

Anonimo ha detto...

si beh, comunque ha sparato almeno 168 colpi, più probabilmente circa 200.

non è pochissimo

http://www.wnbc.com/news/12617657/detail.html

ciao

Anonimo ha detto...

fuori dai denti: esistono confraternite segrete che spingono soggetti deboli a fare cazzate, cazzate senza limiti di decenza come sorte di riti? tipo noi ti facciamo credere che se sei un vero duro, come rambo, ti consideriamo finalmente alla nostra altezza?
e cosa c e sotto? stupidità-violenza yankee all'estremo o qualcos altro? illuminatemi...

Anonimo ha detto...

ma infatti raga qui mi sa che non mi si capisce
non c'e' nessuno dietro a quel gesto se non l'esasperazione del tipo.
molte condizioni possono aver concorso a portarlo fino a quel punto.
non so quali di preciso.
e probabilmente sara' impossibile identificarle esattamente.
forse neanke lui sapeva bene perche' voleva farlo
ma voleva farlo.
e tutto cio' e' molto triste.
e molto umano.

(F)

Nicolò ha detto...

Ciao Andrei, ti ho aggiunto nei miei links, quando vuoi passa a fare un giro: http://svolte-epocali.blogspot.com/

Un saluto,
Nicolò (alias Orwell84 di luogocomune)