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domenica 17 febbraio 2008

Qualche domanda sullo Stato

Lo Stato dovrebbe perlomeno tendere alla formazione di individui autonomi e responsabili e ridursi progressivamente nel tempo ?

Lo Stato sta rendendo gli individui e le organizzazione di individui più o meno dipendenti da esso?

E' un trend invertibile? C'è sempre stato? E' una tendenza naturale o eccezionale?

Lo Stato tende per caso ad accrescere le sue funzioni quanto più gli è possibile? Con quali conseguenze?

Quali sono i motivi per cui il popolo "desidera" lo stato? Alla luce dei fatti, sono rispettate le sue aspettative In che proporzione?

Un prelievo del 50% sulla ricchezza prodotta e sugli scambi forse non è sufficiente per redistribuire come promesso il reddito? Perchè no? Non è forse un sistema socialista? Se no, in cosa consisterebbe un sistema socialista? Le cose potevano andare diversamente e solo il caso ha voluto che andassero male, o la ricchezza per tutti è la più pericolosa delle utopie?

Un sistema senza leggi è un sistema senza regole? Che differenza passa tra l'uno e l'altro? Può essere un sistema di regole più efficiente, perchè legittimo, di uno legale? Può quest'ultimo produrre una società contemporaneamente iperlegificata ma in situazione di anomìa? E un sistema di regole di principio non scritte?

La degenerazione delle forme di governo di cui già ci parla Polibio avviene perchè un sistema di regole formali dura finchè, postulando la loro buona fede, resistono i suoi creatori e sucessivamente vengono aggirate da chi conquista il potere in una degenerazione irreversibile, in cui le regole formali costituiscono però una gabbia per tutti gli altri?

(continuerà...)

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